Come fermare il tempo è un romanzo difficile da incasellare, esempio di narrativa fluida ed empatica in grado di catturare l’ attenzione e le emozioni restituendo stimoli positivi al lettore.
La storia narrata è un viaggio malinconico tra presente e passato , proiettato verso un futuro dalle prospettive poco promettenti; eppure a Tom, che inizialmente figura come un insegnante di storia riservato ma che in realtà si scopre man mano essere un avventuriero poliglotta e musicista , basta un incontro inaspettato a solleticare nuovi pensieri persistenti : che scardinano i traballanti punti fermi autoimposti, e fanno scaturire pagina dopo pagina risoluzioni, consapevolezze , speranze in un protagonista che ha fatto del disincanto l’ anestetico per un peso troppo grande da sopportare.
Inizialmente ho pensato che Tom potesse essere assimilabile all' Highlander anni '80 di Russell Mulcahy : in realtà il protagonista della storia è ancor più tormentato dell’ aitante Cristopher Lambert poiché non si tratta di un immortale ma di un individuo affetto da anageria: una disfunzione fisica che somiglia a una condanna, perché se da un lato regala un invecchiamento lento, dall' altro prospetta una senilità lunga e sofferta nella degenerazione progressiva accompagnata dal rimpianto di tutti coloro che si sono amati e persi. Questa aspettativa porta Tom a ricorrere ad una serie di stratagemmi per fuggire prima di tutto da se stesso, che lo portano tra le altre cose a cambiare spesso identità, e finiscono con l' invischiarlo in una sorta di complotto dalle finalità misteriose e dalle ripercussioni tutte da leggere . Seguendo per sprazzi temporali le peripezie di Tom dal medioevo ai giorni nostri, il lettore prende atto di dolori, giudizi, pregiudizi, dileggio, malvagità, perpetrati contro il protagonista da un' umanità spesso credulona e meschina ,che aggredisce quel che non comprende. Ma la vita di Tom è costellata anche di affetti, di incontri lieti, benedetta da un amore tenace, e anche questi aspetti sereni alla resa dei conti possono avere ripercussioni durature sulla sua esistenza. Così il dramma inesorabilmente lascia il posto all’ ironia, la tragedia si stempera nell’ amore, la speranza si fa strada tra una fuga e uno scoraggiamento. La previsione di sofferenza si trasforma nel vivere “ qui e adesso", senza negare a se stessi il conforto di un abbraccio e di un legame per quanto effimeri essi possano essere , imparando a piangere le proprie perdite ma anche a sedimentarle, e facendo della normalità nel presente la propria straordinaria e appagante avventura.