Cari tutti, sono qui da voi oggi per parlarvi di una nuova saga Fantasy che mi sta appassionando, spinta dalla voglia di condividere questa nuova fissazione con voi.
A me piace il Fantasy, e mi piace anche quello YA, ne ho sempre letto moltissimo e sono abituata a fare lo slalom tra cose carine, ma già viste, cose classiche e irrinunciabili, e poi qualche occasionale delusione. Non mi aspettavo quindi granché quando la scorsa estate, attirata dalla bellissima copertina e dal fatto che E/O pubblicasse per la prima volta fantasy, ho preso il primo volume della saga (Fidanzati dell’inverno). I mesi sono passati, ed il dieci Gennaio ero in libreria per acquistare il secondo volume, e poi, in preda alla frenesia, ho ordinato il terzo volume in francese, e l’ho letto in pochi giorni. Ora languo in attesa del quarto ed ultimo volume, che non ha ancora una data di uscita, e scrivo questo post in cerca di appassionati con cui languire insieme. Al momento ho una candidata: la mia amica @suddegenere. E tanto basta!
Ora devo dirvi cosa mi piace in questo fantasy. Semplice, mi piace tutto! Innanzitutto, è ormai molto difficile leggere fantasy (sopratutto YA) che non rispecchino il classico schema del romanzo di formazione. Ne L’attraversaspecchi nulla è scontato invece, a partire dal mondo che scopriamo dopo la Lacerazione, alle caratteristiche magiche delle varie Arche.
I protagonisti, poi, sono anche essi originalissimi, veramente tridimensionali. Ofelia e Thorn, ma anche tutti i personaggi minori, colpiscono il lettore per la profonda caratterizzazione psicologica, nient’affatto scontata. Ofelia è l’antieroina per eccellenza, bruttina, goffa, impacciata e con nessuna voglia di avventura. Il coraggio che tira fuori può senz’altro essere un ottimo modello per le ragazzine che leggono la Dabos. Thorn è forse un modello maschile meno da seguire, ma resta un personaggio riuscitissimo, con tante ombre e sprazzi di luce veramente folgoranti.
Infine, la trama: come nella migliore tradizione Potteriana, si parte da storie semplici per andare verso una complessità sempre maggiore che rispecchia un mondo intriso di sfaccettature. I mondi sconosciuti creati da Christelle Dabos sono estremamente affascinanti, ed anche molto complessi.
La mia unica critica, è una certa ingenuità nella scrittura del primo volume, con uno stile un po’ acerbo, che però viene ampiamente superato nel volumi successivi e ci mostra che quest’autrice sa mettere a frutto la propria esperienza.
Insomma, io spero di avervi convinto, e se non l’ho fatto, vi rimando a questa bellissima recensione su “Le connessioni”.
Ah, e no, E/O non mi paga, e la Dabos nemmeno! INGRATI! ��