Quel giorno è un brutto giorno per parlare.
La verità va guardata in faccia. Specialmente se è sotto gli occhi di tutti. E non si può negare il fatto che tantissime persone, uomini e donne, avrebbero dovuto pensarci non una, non due, non tre, non dieci, non cento, non mille ma miliardi di volte prima di riprodursi. Perché se non sei risolto non puoi risolvere, se non ti ami non puoi amare, se non sei responsabile non puoi trasmettere la responsabilità. E invece, poiché lo stadio della consapevolezza per molti è un vero e proprio miraggio, c’è chi pensa di colmare la voragine che ha dentro mettendo alla luce un figlio, condannato a generare e a provare infelicità. Un figlio che non sa crescere, e che dunque affida a un altro da sé, con cui il rapporto non può che scivolare verso la perversione… Finalmente la maternità affrontata senza le nuvole di zucchero filato della retorica stucchevole e falsa che fa sentire colpevoli e inadeguati i sensibili e i fragili, in un libro che trascende i generi.