Eulalia Infanta di Spagna era l'ultima figlia di Isabella II di Spagna; nacque a Madrid il 12 febbraio 1864.
Viene ricordata per lo scalpore creato dalle sue opere scritte e pubblicate in cui esprimeva la sua opinione sull'educazione e l'indipendenza della donne e sull'uguaglianza tra le classi sociali.
Eulalia detestava il suo ruolo di Principessa e anelava ad una libertà e un anonimato impossibili da ottenere ricoprendo un ruolo come il suo
Siamo pezzi di carne, e le gemme che ci adornano le mani sono solo pietre colorate cavate dalla terra.
Chantel Acevedo ci racconta la storia di Eulalia da un punto di vista completamente diverso.
La prima parte del romanzo ci viene narrata da Alma, la nodriza di Eulalia.
Alma ha appena partorito Tómas quando viene scelta come balia della piccola Infanta; 24 mila escudos e due anni di vita al Palazzo Reale: questo è ciò che la aspetta.
Alma non sa che la sua scelta avrà delle ripercussioni non solo sulla sua stessa vita, ma anche su quella del piccolo Tómas.
La seconda parte del romanzo si dipana equamente tra i racconti di vita di Tómas e di Eulalia, ormai adulti.
Benché Eulalia sia rimasta molto legata ad Alma, le strade dei due ragazzi si incroceranno solo grazie al romanzo scritto dall'Infanta.
Tómas è un libraio e sarà proprio a lui che la Principessa consegnerà il suo manoscritto perché lo consegni ad un editore.
Tómas è un ragazzo semplice, il cui sogno più grande è quello di viaggiare e diventare scrittore.
Mai avrebbe immaginato di diventare il segretario personale dell'Infanta.
La casata dei Borbone e la loro storia non mi hanno mai particolarmente affascinata, tanto che ho dovuto documentarmi per non correre il rischio di scrivere qualche cavolata in questa recensione.
Il motivo per cui ho scelto di leggere questo romanzo, per la cui copia ringrazio la Edizioni e/o, è stato proprio il potermi approcciare ad una dinastia a me quasi sconosciuta e, soprattutto, il poterlo fare attraverso un personaggio che sentiva tutto il peso del suo ruolo.
La storia che ci racconta Chantel Acevedo mescola, con perfetto equilibrio, realtà e fantasia, creando un romanzo dai colori forti, ma usando i toni delicati più adatti a parlare di sentimenti quali l'amore, la sofferenza e la nostalgia.
Tòmas ed Eulalia, grazie alla penna dell'autrice, esuleranno dai ruoli di Principessa e Segretario per calarsi in quelli, a loro più congeniali, di due ragazzi affamati di vita e alla costante ricerca di emozioni vere!
Lo stile dell'autrice rende una storia già di per sé avvincente, anche scorrevole e mai noiosa.
Basandosi sulle nozioni storiche, la Acevedo ha creato un romanzo che permette al lettore di approcciare un personaggio forse poco conosciuto ai più e di farlo senza mai annoiarsi e senza dover ricorrere, per forza, ad un saggio storico.