Leggere d' amore è quanto di più consolatorio si possa fare, ma come ben sappiamo i libri attraverso pagine ciniche e dolorose possono farsi testimoni del passato, insegnanti empatici, lucide condanne di epoche e fatti accaduti. L' albergo della magnolia è una di queste storie, basate su grandi amori e immensi dolore e odio forieri di tanti piccoli accadimenti : che costruiscono mattoncino dopo mattoncino La Tragedia, fino all' umiliazione estrema e alla distruzione fisica e spirituale di un uomo.
L' albergo della magnolia, scritto da un' autrice molto conosciuta per la narrativa per ragazzi che in questo caso si è rivolta spietatamente ad un pubblico adulto, è stato pubblicato più di un lustro fa, ed è stato riproposto da pochi giorni tra le novità Audible. Una scelta a mio avviso quantomai appropriata, a ridare visibilità a vicende dolorose , purtroppo non abbastanza presenti nella nostra memoria se si considerano gli episodi di xenofobia sempre più frequenti , che mediante le traversie romanzate ma estremamente fedeli al dato storico di una coppia mista ebreo/ariana riporta ai lettori quei fatti storici ignobili che hanno costituito pagine vergognose e atroci di soprusi razziali. Come ben sappiamo la vicenda di Dino e Sonia non è che una goccia nel mare di crudeltà efferate concepite freddamente da un sistema sociale e politico, compiute verso gente comune, creature inermi, popoli interi additati come inferiori in nome di un credo religioso differente. Quel che fa più male al lettore immerso nei salotti romani, nelle aule scolastiche, nelle placide vie dell' Urbe, è il perbenismo meschino e borghese dal pretesto puritano dietro al quale la famiglia di Sonia si cela , perpetrando a costo di infelicità inimmaginabili la distruzione calcolata di una coppia nata dall' amore, di un legame fatto di armonia e di sentimenti puri che chiedeva solo di essere vissuto, della dignità di un uomo privato del proprio lavoro, dei propri affetti, del proprio ruolo di marito e padre, con il benestare di leggi inique fatte apposta per annientarlo. E' facile vedere il disegno d' insieme ora che sappiamo cosa è seguito alle abominevoli leggi razziali, ma provare ad immaginare la discesa agli inferi di un semplice insegnate ebreo dalla vita tranquilla, innamorato di Pindaro, della propria famiglia, dell' albergo di proprietà dei genitori, che mai avrebbe potuto pensare, inerte e sopraffatto , di trovarsi a dover compiere quelle scelte tragiche che gli avrebbero rovinato la vita per sempre negandogli un passato e compromettendogli definitivamente il futuro, è semplicemente straziante nel suo essere immotivato e oltremodo ingiusto. L' albergo della magnolia non conforta ma implode nell' amarezza, nell' odio che si radica in modo così profondo da far pensare che né nessun amore né nessun dolore condiviso riusciranno mai a risanarlo: forse, è triste ma onesto ammetterlo, nemmeno la speranza che scaturisce nel finale del romanzo basterà mai ad alleviare le pene del male subito e le colpe del male inferto.