È il 26 dicembre e a Venezia atterra un volo da Parigi sul quale si è imbarcato il corriere colombiano Guillermo Arías Cuevas con ottocento grammi di “neve” nello stomaco. Il contatto italiano gli aveva detto che sarebbe stato tutto facile, ma le cose non vanno come sperato. I poliziotti intuiscono la sua paura e Guillermo confessa tutto.
“Non era stato certo per guadagnare la clemenza della corte che aveva deciso di collaborare. E non era certo la galera a fargli paura, ma quella lesbica della Tía che si sarebbe incazzata parecchio quando si fosse accorta che il nipotino le aveva fregato otto etti di coca.”
Qualche giorno dopo l’avvocato di Nazzareno Corradi, malvivente mai condannato per l’omicidio di due poliziotti a causa di mancanza di prove, contatta l’Alligatore, ex cantante di blues ed ex galeotto dedito alle indagini ufficiose dopo la rovinosa caduta dei suoi sogni musicali. Buratti, alias l’Alligatore, insieme ai due amici Beniamino Rossini, gangster vecchio stampo, e Max la Memoria, ex appartenente all’estrema sinistra con una passione per la cucina, si mettono al lavoro per scoprire la verità che si cela dietro l’arresto di Corradi.
I tre capiscono che Corradi sembra essere stato incastrato. Ma nell’affare sono coinvolti reparti speciali della Finanza e della Polizia, un affare grosso. Troppo grosso per essere solo una vendetta privata. Intanto un gruppo di sicari guidato dalla Tía, donna potente del narcotraffico colombiano, raggiunge Venezia per sistemare i conti con Guillermo, il quale intanto sta per ritrattare la sua confessione che scagionerebbe Corradi.
«Abbiamo fatto il possibile, Marco».
«Non lo so».
«Sì, invece. è questo paese che ha perduto il senso della verità. O forse non l’ha mai avuto».
«Da che parte stiamo Max?».
«Dalla parte degli innocenti».
Il corriere colombiano è un romanzo veloce con personaggi capaci di non farsi travolgere dagli eventi. Troviamo ancora una volta l’Alligatore, personaggio riuscitissimo di Carlotto e molto seguito dai suoi lettori, con la sua passione per il calvados. Buratti, insieme ai due amici Beniamino e Max, sfrutta le conoscenze negli ambienti della criminalità per portare avanti le sue indagini.
Proseguendo si scopre una realtà che sembra uscire dalle notizie di cronaca quotidiana, basata su una criminalità diffusa a ogni livello. Giri di spacciatori e creazione di droghe sempre nuove, con la cocaina come elemento portante della società alla ricerca di stimoli. E la prostituzione che dal Sudamerica all’Asia passa per qualche stanza nascosta nel retro di locali notturni.
A questo contro-sistema l’autore non oppone una Giustizia integerrima e rigorosa, bensì un sistema dove interessi personali, indolenza e tradimenti sono giornalieri, e dove chi dovrebbe esercitare la legge lo fa nel nome dei propri interessi, indifferenti alle regole ufficiali.
Il sistema in cui ci si muove è un mondo in cui bene e male non sono categorie così perfettamente divise, e alle volte le scelte compiute si rivelano più grandi dei personaggi stessi. Un elemento che riuscirà coinvolgente man mano che ci si immergerà nella storia svelata dall’Alligatore.
Opinione personale
Pur non essendo un genere che leggo di frequente, devo dire che Il corriere colombiano non mi è dispiaciuto. La trama è stata di certo uno degli elementi più accattivanti, così come le descrizioni del mondo criminale che riescono a catturare l’attenzione, soprattutto nell’ottica del confronto con il mondo della giustizia. Lo consiglio agli appassionati di gialli e noir, e a chi vuole un romanzo coinvolgente ma non troppo impegnativo.
«A questo punto non capisco a cosa serve il difensore in una vicenda come questa. La giustizia è ridotta a paravento di vendette, tradimenti e giochetti degli zerozerosette».
Qualcosa sull’autore
Massimo Carlotto è uno scrittore, autore di teatro e sceneggiatore nato a Padova nel 1956. Esordì nel ’95 con il romanzo Il fuggiasco, largamente ispirato alle sue vicende personali. I suoi lavori hanno ottenuto ottimi successi sia in Italia che all’estero. I suoi lavori Arrivederci amore, ciao e successivamente proprio Il fuggiasco sono stati trasposti anche in opere cinematografiche.
Il 1995 è anche l’anno in cui appare per la prima volta l’Alligatore, Marco Buratti, il personaggio più famoso di Carlotto che apparirà anche in altri suoi romanzi.