Commento oggettivo:
La Ragazza del Convenience Store è un romanzo piacevole e divertente che nasconde una morale velatamente drammatica. Keico è una donna sola, priva di empatia e dedita esclusivamente al suo mestiere: il lavoro e la realtà stessa del konbini rappresentano infatti la sua unica ragione di vita. E’ diventata un tutt’uno con il negozio, con il ritmo incessante delle sue mansioni, con l’aplomb della sua figura e con il compiacimento della clientela. Un’abnegazione folle che la priva dei piaceri della vita.
Il volume si legge in poco tempo per il suo stile fluido e fresco; è un romanzo che sorprende per la sua stravaganza, resa anche da personaggi ben delineati che mostrano dei caratteri complessi ed eccentrici.
Un libro ironico ma anche dal sapore amaro, poiché indirettamente si evince la denuncia di diversi fenomeni, quali: il calo dei matrimoni nipponici, l’alienazione e lo stakanovismo dei giapponesi.
Commento soggettivo:
Ogni tanto mi viene voglia di leggere un romanzo della letteratura asiatica, appartenente alla cultura cinese, birmana o giapponese. Questo romanzo ha soddisfatto perfettamente il mio appetito e sono ora curiosa di leggere gli altri racconti dell’autrice, che ha scritto tra l’altro questo libro ispirandosi alla sua esperienza personale come commessa in un konbini.