I suoi versi hanno la forza della tempesta shakespeariana che ispira il suo nome d'arte. Poesie come armi di denuncia; parole come specchi, divinatori e provocatori, per una società allo sbaraglio. Per Kate Tempest, poetessa rapper londinese tra le promesse della giovane letteratura inglese, scrivere è un'operazione chirurgica. Ma per indagare le pieghe dell'animo a volte bisogna essere un po' ciechi. Come Tiresia, alter ego della Tempest nella raccolta Resta te stessa. Tra citazioni di Dylan e Bukowski, l'autrice graffia i malanni sociali e insegna che per scavare dentro sé stessi servono "gambe e braccia goffe, ma che sappiano arrampicarsi".