In una gigantesca metropoli italiana, in un futuro (o presente parallelo) distopico, la paura è l'arma per governare e un premier gode di grandi consensi: ha ripulito il Paese dall'immondizia, ma grazie ad accordi con la mafia albanese, e ha molti nemici, come gli ex membri di una squadra speciale, la Red, che usa l'ipnosi per interrogare i testimoni. Tra finzione, riferimenti alla criminalità internazionale e alla cronaca, un ricco intreccio di vendette cattura il lettore e lo inquieta mostrando un vuoto etico e morale diffuso. D'altronde "chi non è ricattabile non può sedersi al tavolo del potere", e nel thriller di Luca Poldelmengo quasi nessuno, servo o padrone, può (o vuole) lasciarlo.