Marco Corsi è un poeta toscano che vive a Milano. Ha scritto diversi saggi e interventi sulla poesia contemporanea. La sua silloge “Da un uomo a un altro uomo” è stata pubblicata nel “Dodicesimo quaderno italiano” (Marcos y Marcos 2015), mentre nel 2017 è uscito da Interlinea il volume “Pronomi personali”. Ha vinto il primo premio Cetonaverde Poesia 2015 e il Premio Maconi nel 2017. È coautore del libro intervista a Franco Buffoni, “Come un polittico che si apre” (Marcos y Marcos 2018) e dirige lo Spazio Poesia al Laboratorio Formentini di Milano. Il suo suggerimento si rivolge alla metafora per eccellenza della mitologia, il tempo: «Ci sono libri che valgono una formazione, nei loro più tortuosi meandri. E “Cassandra” (Edizioni e/o) di Christa Wolf racconta “quell’alienazione che ci porta vicino all’autodistruzione”.
In un monologo dallo stile elevato, evocativo, aulico, l’autrice mette in scena il suo personalissimo incontro con Cassandra e con il mito della guerra di Troia, adottando una prospettiva particolare: guardare al presente con gli occhi rivolti al tempo futuro. Perché la verità viene sempre negata quando detta nella sua totale evidenza.
Il dono profetico di Cassandra, nato dall’inganno di Apollo, si traduce in maledizione: predire il futuro senza essere creduta. La sua “mania”, per tutti, è pazzia. C’è molto bisogno di tornare a riappropriarci di certi miti, soprattutto quando invitano, con una rinnovata compiutezza linguistica, a riappropriarsi di un necessario senso critico.
“Cassandra”, infine, dice sempre lo scrittore Marco Corsi, come “Itaca per sempre” di Malerba, è un libro in grado di avvicinare i ragazzi al mondo antico senza soprassalti, passando per il filo elettrico dell’introspezione, individuale e collettiva. Come ci si immerge nel monologo profondo di Molly Bloom o in certe poesie di Amelia Rosselli».