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Misteri e sentimenti di un borgo perduto nel "malcontento"

Autore: Vincenza Formica
Testata: Il Cittadino di Lodi
Data: 28 luglio 2018

Le Case è un borgo immaginario dell'entroterra maremmano, scavato nella roccia, con viottoli intricati e costruzioni ammassate l'una sull'altra, che si sta spopolando fino a morire. Anche le vite degli abitanti si intrecciano in un groviglio fatto di verità e bugie, di odio e amore. Se i giovani sono fuggiti per trovare la vita altrove, rimangono invece per lo più i vecchi, che raccontano a turno in ogni capitolo la propria storia: vicende apparentemente slegate tra loro, ma che via via si compongono in un puzzle coerente. Mario, il bottegaio, ha una moglie malata, mentre lui si strugge per la giovane commessa. Nicodemo, lo scemo del paese, è divenuto insospettabilmente campione di scacchi, ma ha sempre lo sguardo perso nel vuoto. Adele era una bambina bellissima destinata dalla madre a un matrimonio di interesse con un ricco vedovo. E alle storie più o meno ordinarie si sommano altrettanti misteri: chi aveva vinto il biglietto della lotteria nel lontano 1966? È vero che il dottor Salghini prescrive ai pazienti cure che li fanno morire prima del tempo? E soprattutto, perché Samuele Radi è tornato?

L'esistenza monotona delle Case viene infatti sconvolta dal suo arrivo: lui, che era nato e cresciuto in paese e ne era poi fuggito, proprio lui sul quale aleggia da sempre il sospetto che abbia commesso un'azione terribile, nasconde sicuramente qualcosa. E così la sua presenza, quasi fosse voluta dal destino, fa riemergere il passato e fa trapelare all'improvviso i più svariati sentimenti, celati fino ad allora, tra speranze, segreti, rancori, vendette, tradimenti, persino giochi d'amore e morte.

In questo romanzo corale, caratterizzato dall'uso di un linguaggio dai tratti dialettali e non riconducibile a definizioni di genere, Sacha Naspini dà voce e identità a ogni singolo personaggio, dosando sapientemente informazioni talora contrastanti per svelare e tacere al tempo stesso, permettendo così al lettore di penetrare nell'anima più profonda di questo borgo enigmatico e minaccioso, nel quale regna, appunto, il malcontento. E intanto la roccia su cui è costruito trema, facendo presagire la catastrofe.