Tutti alla libreria "Al Buon Romanzo"
Autore: Fulvio Panzeri
Testata: Avvenire
Data: 26 agosto 2010
Solitamente la disamina e la protesta contro la mercificazione del libro e della letteratura sono affidati a libri di critica o giornalistici. Ora è un romanzo francese a raccontarci l'utopia di una editoria che non pensa solo ai numeri, ma lascia spazio anche al "buon romanzo", quello che rischia di perdersi in una mentalità tutta sorretta dai conti da far quadrare e dai soldi, magari sperperati nell'anticipo agli scrittori (a volte veri e propri ingaggi) spropositati (senza ritorni in termini effettivi di vendita). L'autrice e la scrittrice parigina Laurence Cossé, con molti romanzi di successo e premi alle spalle in Francia, che ha voluto raccontare la sua invettiva su come va il mondo dell'editoria (la realtà francese non è molto diversa da quella italiana, visti i contenuti del romanzo) in una storia corposa, tradotta da Atbeno Bracci Testasecca per le edizioni e/o, La libreria del buon romanzo (pagine 408, euro 18,00), Il romanzo diventa un elogio del buon romanzo e a raccontarci questa utopia, che potrebbe essere praticabilissima, ma senz'altro faticosa in un sIstema editoriale che cerca di omologare tutto dalla produzione editoriale alla distribuzione, è una coppia. Saranno loro a investire nella libreria specializzata, un po' come sono quelle d'arte o quelle antiquarie. Lui si chiama Van George, è un ex -sessantottino. dalla vita movimentata sempre in giro per il mondo con un fantastico bagaglio di buone letture alle spalle. Lei è Francesca Aldo Valbelli, un' aristocratica italiana sposata con un imprenditore parigino. che ha perso l'unica figlia. Hanno le stesse idee sul libro e soprattutto sono convinti di una cosa. che «Al Buon Romanzo" non sarà una libreria normale. È Francesca a definirne l'identikit: «I nostri clienti non saranno clienti normali. Da noi verrà gente che salvo avere un amore particolare per l'autore non comprerebbe mai un libro perché è appena uscito. gente che acquista per motivi del tutto indipendenti dalla data di pubblicazione. Avremo il genere di persone che entrano in libreria sapendo già quel che vogliono». La libreria diventa una realtà, anzi un punto di riferimento ed è singolare anche il modo in cui vengono scelti i buorni oromanzi da tenere negli scaffali: la selezione è affidata ad una sorta di comitato. Composto da otto scrittori, ognuno dei quali non conosce l'identità degli altri e i cui nomi sono tenuti strettamente segreti per evitare qualsiasi tipo di interferenza esterna È proprio intorno ad alcuni di questi scrittori che si costruisce la trama del libro, in una dimensione quasi noir, quando tre di loro subiscono strani incidenti e tentativi di o omicidio: una scrittrice viene fatta volare lungo una scarpata, un altro scrittore è abbandonato ubriaco in basca e un altro viene terrorizzato da losche figure. vicino a un dirupo. Mossa intimidatoria per dire che la libreria dà fastidio. Vita dura per i bei libri, che in questo romanzo trovano una difesa strenua e appassionata, nella speranza che la buona letteratura non vada in via di estinzione, Con un messaggio impanante sulla necessità dei libri: Vog1iamo libri che allòro autore siano costati molto, libri in cui si siano depositati i suoi anni di lavoro. il suo mal di schiena. i suoi punti morti, qualche volta il suo panico all'idea di perdersi, il suo scoraggiamento. il suo coraggio, la sua angoscia. la sua tenacia. il rischio che si è assunto di sbagliare.