Lo chef Aristèides Albanese, detto Il Greco, è un uomo imponente, i capelli e la barba lunghissimi dopo quasi vent’anni di prigione: in pochi, a Trieste, si ricordano di lui e di quanto accaduto al Pesce d’Amare, il suo primo ristorante, dove uccise la guardia giurata Olindo Bossi. All’epoca, tutti e dodici i testimoni dell’omicidio parlarono di un’aggressione immotivata da parte di Albanese, ma il commissario Laurenti, che si occupò del caso, è tormentato dal dubbio di aver commesso un errore: tuttavia, è anche consapevole che, se davvero Il Greco era innocente, ora che è uscito dal carcere può mettere in atto la sua vendetta.
Piccoli reati, alcune intossicazioni sospette e due morti: Elio Mazza, Il Poeta, uno dei testimoni al processo, e Maggie Aggeliki, armatrice inglese interessata a investire nel porto di Trieste. Il piano di Aristèides Albanese si sovrappone ai crimini di oggi, in un intreccio di relazioni familiari, segreti, vecchi rancori.
Dopo La giornalaia (2017), Veit Heinichen firma un nuovo capitolo della serie dedicata a Proteo Laurenti, come sempre deciso a scoprire la verità e pronto ad assicurare alla giustizia i colpevoli. Ben presto si va oltre le indagini di polizia: la vendetta di Albanese è meditata, subdola, ma soprattutto simbolica, perché il suo percorso fuori dal carcere rappresenta il riscatto dopo una vita segnata, prima ancora che dall’aggressione al ristorante, dall’omicidio della madre, un delitto ancora irrisolto.
Genitori, figli, fratelli: Ostracismo insiste molto sui legami familiari e di amicizia, in una compenetrazione tra passato e presente per ricercare le motivazioni che muovono i protagonisti. Nel romanzo, molti rapporti entrano in crisi una volta che la fortuna volta loro le spalle, ma altrettanti resistono, addirittura si rafforzano: in ogni caso, tutti i personaggi devono confrontarsi con le contraddizioni e le opportunità della città di Trieste, raccontata attraverso la sua criminalità, il tessuto vivo di una città di frontiera, tra Austria, Italia e Slovenia, nel sovrapporsi di molte vite all’ombra di una classe politica corrotta.