Il romanzo racconta le vicende riguardanti Mehpare Hanim, donna misteriosa e affascinante, capace di sedurre persino Sheikh Yusuf Effendi, illustre maestro di una scuola di dervisci. Resosi conto dell’anima della sua sposa lo Sheikh sarà però costretto a separarsene, pur senza smettere di pensarla. Mehpare Hanim troverà presto un nuovo amore in Hüseyin Hikmet Bey, figlio del medico ufficiale del sultano e fresco di ritorno dalla Francia, dove si è formato secondo i costumi occidentali. L’unione di queste 2 anime sarà però resa inconciliabile dall’animo di Mehpare e dall’imminente trasformazione del Grande Malato, l’Impero Ottomano che sta vivendo i suoi ultimi attimi di vita. Toccherà all’Organizzazione per l’Unione e Progresso trasformarlo o sarà lei stessa il suo carnefice?
Un grande romanzo storico
Ahmet Altan ha la capacità di trascinarci con le parole a guardare il mondo dal suo punto di vista, molto spesso da i punti più magici della, sua, Istanbul. Le descrizioni della città sono una delle cose che forse colpisce di più, sono studiati con cura maniacale anche i più piccoli dettagli, per riportare la mente agli ultimi momenti di una gloria lunga secoli. Il declino della società e il senso di attesa si respira in tutto il libro, mostrando alla perfezione il momento storico di allora con tutti i dubbi del caso. Il romanzo però si addentra appieno nelle vite dei protagonisti, riuscendo ad avvicinarci di più ai personaggi e alle loro battaglie e mostrandoci quindi anche il lato più umano sotto a questa grande Rivoluzione. Se volete conoscere la fine della Sublime Porta e amate Istanbul, non potete perdervi “Come la ferita di una spada” di Ahmet Altan.