Finalista al premio Strega e vincitrice dello Strega Giovani, Lia Levi nel suo ultimo romanzo "Questa sera è già domani" ha raccontato l'infanzia di suo marito Luciano Tas, tra le leggi razziali, il confino e la fuga in Svizzera. Autrice prolifica, per trent'anni giornalista e direttrice del mensile Shalom, approdata alla narrativa negli anni '90, i suoi libri hanno raccontato la vita degli ebrei durante le persecuzioni. Dalla scrittura a mano alla revisione al computer, in una intervista racconta come nascono le sue storie e i suoi libri. Un ex avamposto militare, sul confine tra il settore israeliano e quello giordano di Gerusalemme, all'epoca in cui la città era divisa. Oggi qui sorge il MOTS, il "Museum on the seam", sul confine, di nome e di fatto. Nel museo si avvicendano mostre temporanee con la partecipazione di artisti di tutto il mondo. In quella attuale il mondo religioso si confronta con l'arte contemporanea. Rabbino, pediatra, cintura nera di arti marziali coreane: il rabbino americano Elimelech Goldberg, conosciuto come Rabbi G, personaggio eclettico e ironico che aiuta i bambini a combattere il cancro e il dolore con le tecniche di respirazione. Lo abbiamo seguito all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma dove, con l'aiuto di una rete di volontari la sua associazione Kids Kicking Cancer collabora con i medici. Quattro musicisti e un attore, in un vecchio bistrot: tra musica e parole si rievocano tempi migliori, quelli precedenti alla promulgazione delle leggi antiebraiche del '38. "Il caffè della memoria" è uno spettacolo di teatro civile scritto dal compositore Federico Bonetti Amendola ed è ispirato alla vicenda dell'attore Arnoldo Foà, escluso dal mondo del teatro a causa delle leggi del '38.
