Per il progetto TaBook La voce degli studenti, Roberto Fernando Vinci ha avuto modo di intervistare l'autore Massimiliano Governi per rivolgergli alcune domande a partire dal suo libro "Il calciatore", pubblicato dalle Edizioni E/O. Riportiamo qui il testo dell'intervista ringraziando fin dal principio Massimiliano Governi per la sua straordinaria disponibiità e gentilezza.
D: Anche lei era una promessa del calcio?
R: "Non so se fossi una promessa, ho però giocato realmente nella Lazio e proprio in quegli anni. Ma ero, proprio come ho descritto nel libro, male attrezzato, caratterialmente. Se fossi diventato un calciatore, sarebbe stato come vedere un gatto parlare, il fiume scorrere al contrario, cose così."
D: Alcuni degli episodi raccontati l'hanno coinvolta in prima persona?
R: "Sì, soprattutto l’episodio della partitella dei miei compagni all'Olimpico, prima dello storico incontro della Lazio con il Foggia, nel maggio del 1974. Veramente una scena horror, degna di Stephen King."
D: Quale autore ha ispirato la sua carriera?
R: "In quel periodo, quando l’ho scritto, leggevo molto proprio Stephen King, ma anche Kafka, Ian McEwan e John Fante (che all’epoca nessuno conosceva; a me lo fece leggere Mariantonia Avati, la figlia di Pupi Avati)."
D: A che età ha deciso di cominciare a scrivere?
R: "Alle elementari e alle medie scrivevo cose molto strane e spiazzanti, ma poi all’esame di terza sono un po’ impazzito e ho fatto un tema politico sullo scandalo Lockheed, attaccando violentemente i politici di allora, soprattutto democristiani, e ho rischiato di farmi bocciare. La cosa mi ha traumatizzato e non ho più scritto per anni. Ho ricominciato dopo aver letto 'Rage' di Stephen King, a cui mi sono un po’ ispirato per la stesura del libro Il Calciatore."
D: Ci consiglia un libro non suo?
R: "Ne consiglio due. Lo Straniero di Camus, perché lo scrittore, nonostante sia un grande pensatore e intellettuale, vincitore del premio Nobel per la Letteratura, entra nella scrittura da fuori e la conquista: non entra dalla porta letteraria, ma dalla porta propria. Poi mi piace citare un libro di racconti ancora inedito di un giovane che si chiama Silvano Panella. Il titolo è Il cantiere narrativo. Sentirete, spero, parlare di lui."