Romanzo storico ambientato tra Istanbul e Parigi alla fine del Diciannovesimo Secolo: così nei principali store o nei comunicati stampa viene presentato questo Come la ferita di una spada (edizioni e/o) di Ahmet Altan, scrittore, intellettuale e attivista per i diritti civili turco, oggi imprigionato per le proprie idee politiche. Chiaro ed evidente come, nonostante una descrizione di questo tipo produca immediatamente grande interesse, il romanzo è molto altro. Già perché ci troviamo di fronte a, davvero, un piccolo universo costruito da Altan che, con la sapienza di un grande artista ottomano, evoca un intero mondo nelle pagine del suo romanzo (a tutti gli effetti un primo capitolo di una lunga saga). Mischiando sapientemente veridicità storica, tensione erotica, vicende guerresche e fini ragionamenti psicologici questo Come la ferita di una spada è un romanzo bellissimo e che ci sentiamo di consigliarvi: non foss'altro che, parlando del passato, illustra molto bene anche il nostro confuso presente.
Se fossimo su un quotidiano o su un settimanale di approfondimento, potremmo intitolare questo nostro pezzo così: “Assolutismo di ieri, assolutismo di oggi”. Infatti, quando dicevamo che Altan è scrittore raffinato non stavamo sostenendo un'opinione campata per aria. Altan nell'atto di descrivere l'Impero Ottomano a fine secolo, con tutte le sue contraddizioni e l'aria pesante che si respirava al di qua e al di là del Bosforo sotto il dominio, spietato e senza libertà, del Sultano, ci vuole dire anche altro. Parlando del passato l'autore turco ci descrive, in un certo qual modo, anche la situazione attuale nel suo Paese, stretto nella morsa di un Presidente che, tutto può essere, tranne che liberale e democratico.
Ed ecco quindi che, in un giustappunto sapiente gioco di marionette (tanto caro ai turchi), Ahmet Altan fa muovere i suoi personaggi su scenari del tutto riconoscibili e fedeli storicamente, mostrandoci in modo chiaro e non stucchevole quali erano le condizioni dell'Impero Ottomano di ieri (di oggi?), quali i sommovimenti interni, quali i grandi avversari e, qui toccando veri e propri vertici stilistici, ragionando sulla pressione costante che le grandi Potenze Occidentali andavano ad esercitare sempre più sui propri confini.
Ma non è solo questo il romanzo. Si tratta infatti anche di una profonda escavazione psicologica all'interno dei personaggi, dalla seducente ottomano, al nobiluomo un po' fatuo e sempre annoiato, al religioso intrappolato dai piaceri della carne, all'idealista che si ritrova, suo modo, in un sudicio fronte di guerriglia.
Come la ferita di una spada è perciò un romanzo totale e totalizzante, non soltanto da leggere ma anche da, per così, dire "studiare" per comprendere, o tentare di comprendere, "il mondo come va" ieri, oggi e domani.