Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Fidanzati dell'inverno di Christelle Dabos | recensione

Testata: Tiny Fox in the box
Data: 26 maggio 2018
URL: https://tinyfoxinthebox.blogspot.it/2018/05/fidanzati-dellinverno-di-christelle.html?spref=fb

Ho sentito parlare di questo libro fino allo sfinimento (soprattutto da chi aveva avuto modo di leggerlo in anteprima), al punto che l'ho acquistato a pochi giorni dall'uscita in libreria. A riguardo avevo sentito solo cose belle e in più, lo devo proprio ammettere, la copertina è qualcosa di stupendo. A me ha subito ricordato Il castello errante di Howl, il mio film preferito dello Studio Ghibli.

Dopo un inizio forse un po' lento, Fidanzati dell'inverno trasporta il lettore in un mondo fantastico fatto di poteri speciali e pericolosi, intrighi di corte, sotterfugi, matrimoni combinati e oggetti che hanno vita propria.

La prima cosa che mi ha colpito di Fidanzati dell'inverno è stata il retro di copertina, dove si paragonava questo libro a tante delle mie saghe fantasy preferite. Più che la trama, che non è molto approfondita, è stato proprio questo a spingermi ad acquistarlo. Onestamente, a lettura finita, non ho trovato tutte le somiglianze di cui si parlava, però sono comunque rimasta soddisfatta.

La trama, nonostante quello che si legge in copertina (e qui sopra), è piuttosto complessa e intricata, piena di intrighi, sotterfugi e cose non dette che, inevitabilmente incuriosiscono il lettore e, arrivati alla fine, fanno venire voglia di avere già il seguito sotto mano. Personalmente ho trovato la prima parte piuttosto lenta rispetto alla seconda dove, invece, succedono un sacco di cose e ci sono diversi colpi di scena. Sicuramente dipende dal fatto che la prima parte funge da spiegazione e da introduzione al nuovo mondo creato dall'autrice (oppure dal mio blocco del lettore).

Per quanto riguarda i personaggi, la caratterizzazione è senza dubbio ben fatta, sia per quanto riguarda i protagonisti che per le figure secondarie, che giocano spesso un ruolo importante all'interno della vicenda. Protagonisti principali sono Ofelia e Thorne, provenienti da due arche e da due famiglie che non potrebbero essere più diverse, e coinvolti in un matrimonio organizzato che si svolgerà entro l'estate. Ofelia è una giovane animista, sa leggere il passato degli oggetti ed in grado di viaggiare attraverso gli specchi. Convinta di non essere nulla di che e di passare molto spesso inosservata, anche tra i suoi famigliari, dimostra di saper tirare fuori un carattere piuttosto forte e deciso quando se ne presenta l'occasione. Un po' sbadata, ma molto intelligente e ottima osservatrice, Ofelia mi è subito stata simpatica e, per molti versi, mi sono rivista in lei. Thorne, invece, è un uomo del Polo, dal carattere chiuso e scostante. Parla poco e quando lo fa è brusco, sembra interessargli solo il suo lavoro e non dimostra il minimo interesse verso la fidanzata. Questo personaggio mi ha subito affascinato, soprattutto per il suo carattere, ma anche per la sua storia e per quello che si scoprirà essere il suo potere. Importanti e degni di nota sono anche i legami tra i personaggi, perché non sono esattamente convenzionali: sono tutti amici e, allo stesso tempo, tutti nemici. Se su Anima sono tutti imparentati e legati da vincoli affettivi più o meno forti, al Polo non ci si può fidare di nessuno e, in qualsiasi circostanza, si deve temere per la propria incolumità se non per la vita. Uno dei legami che più mi ha colpito è quello tra Ofelia e Thorne, perché il loro non è il classico amore istantaneo che ci si aspetta quando si parla di matrimonio combinato. Ofelia e Thorne non si sopportano, si ignorano e, sicuramente, non si amano. Ma quello che più colpisce è che i loro sentimenti reciproci non sembrano essere destinati a cambiare molto in fretta.

In Fidanzati dell'inverno giocano un ruolo molto importante anche le ambientazioni. Il mondo della Dabos è pieno di particolari fantastici e fantasiosi, ricco di riferimenti vittoriani e steampunk, di magia e di poteri speciali che cambiano in base all'arca e alla famiglia di appartenenza. Lo stile della Dabos è, senza dubbio, coinvolgente e particolare, in grado di catturare il lettore con descrizioni accurate ma mai d'intralcio alla narrazione e dialoghi incalzanti. Come vi dicevo, se escludiamo la prima parte, la mia è stata una lettura molto coinvolgente e appassionante e spero di poter leggere presto anche il seguito, perché il finale è decisamente in sospeso e pieno di punti interrogativi.

Sicuramente mi sento di consigliarvelo soprattutto se cercate un fantasy diverso dal solito, così come lo è la storia d'amore che racconta e che in questo primo volume è solo minimamente accennata. Per quanto mi sia piaciuto, però, non mi sento di dare un punteggio pieno. Primo perché è quello che sono solita fare quando si parla del primo volume di una saga o trilogia e secondo perché la lentezza iniziale non mi ha convinto del tutto.

Il mio voto è: ��������

4/5