Ci sono dei fattori ineludibili che decretano il successo di un romanzo per ragazzi presso il pubblico degli adulti, passaggio obbligato per trasformare l'uscita del momento in un titolo forte nel tempo, quando non proprio in un classico che una generazione passa alla successiva. Il comparto della letteratura young adult vive però in questi anni una contraddizione spesso insanabile.
Da una parte è tra i più attivi e monetizzabili, perciò le uscite si susseguono incessantemente. Il ritmo spedito tra la scrittura di una storia e il suo sbarco in libreria lascia un tempo così esiguo tra le due fasi da annullare l'intervento della casa editrice, che diventa poco più di un'agenzia di diritti e una tipografia. Dall'altra giovani autori emergenti, magari pescati nel florido sottobosco delle community online, vengono gettati in pasto alla critica senza il supporto di un lavoro editoriale che sbozzi le ingenuità amatoriali e dia una forma professionale ai loro scritti. Si instaura così un circolo vizioso di giovani autori che vengono scelti perché hanno già un fandom che comprerà le loro opere, che verranno stampate senza revisione alcuna e verranno poi prese ad esempio per demonizzare questo comparto editoriale.
In un panorama così asfittico non poteva passare inosservata la mossa di Edizioni e/o che con Fidanzati dell'inverno si affaccia per la prima volta sul mercato della letteratura per giovani adulti e si addentra in un filone poco percorso nel suo catalogo; quello dei romanzi di stampo fantastico. Le comparazioni in quarta di copertina sono importanti: Harry Potter, Queste Oscure Materie, Hunger Games. Semplici strilloni pubblicitari o la saga dell'Attraversaspecchi può ambire davvero a entrare nel ristretto circolo dei prodotti fantastici di qualità che diventano trasversali, conquistando il pubblico di ogni età? Un ottimo indizio lo fornisce il mercato francese, dove il romanzo d'esordio di Dabos ha venduto qualcosa come 40mila copie e, giunta al terzo volume (con il quarto e ultimo tomo in arrivo), la saga ha già macinato oltre 200mila libri venduti.
Il tempo, prima magia editoriale
Christelle Dabos ha 28 anni quando, in un momento particolarmente difficile a livello personale, si ritrova con molto tempo a disposizione e una community online che la esorta a partecipare a un concorso letterario. La sua storia fantastica nasce per soddisfare le sue esigenze di ragazza cresciuta a pane e Harry Potter, che scrivendo online tra le lunghe pause tra la pubblicazione di un tomo e il successivo ha scoperto l'amore per la scrittura. Nelle poche interviste rilasciate all'epoca, Dabos racconta il difficile cammino che ha portato alla nascita di Fidanzati dell'inverno, della ritrosia iniziale a variare la prima, tempestosa scrittura delle sue pagine.
Quando vince il concorso letterario e viene contattata e assistita da un editore, Dabos fa il salto di qualità. Rivede la prima stesura da mille pagine delle avventure della sua Ofelia, riscrive da cima a fondo il romanzo dimezzandone la lunghezza. Si impone anche di capire dove stia andando la storia, di decidere cosa succederà nelle fasi più avanzate. Al fianco del suo editor impara a fare a meno di abbellimenti e dettagli superflui. Dopo un anno di lavoro e due stesure del romanzo, il risultato è il primo volume della saga dell'Attraversaspecchi, un romanzo che riesce a lasciarsi alle spalle le ingenuità da esordiente nel primo centinaio di pagine.
Ofelia, novella Alice tra gli intrighi di Versailles
Ci troviamo in un mondo disgregato, diviso in regni dalla furia di un Dio che ha distrutto il pianeta in numerose zolle. L'occhialuta e giudiziosa protagonista Ofelia vive ad Anima, un regno di cui ignora il carattere egalitario e familiare, almeno fino a quando non viene catapultata al Polo a seguito di un matrimonio combinato. È costretta a lasciarsi alle spalle la famiglia e il suo lavoro da curatrice museale per finire in palazzi ricchi d'intrighi diplomatici e amorosi, che ricordano la corte di Versailles. Il fidanzato è un tipo di poche parole che rasenta la villania, la donna a cui viene affidata è un'intrigante politica amante del desposta del regno, lei è poco più di una ragazzina che non comprende il concetto di servitù in un mondo classista di aristocratici, intrighi e complotti.
Viene quasi da alzare gli occhi al cielo quando Ofelia ci viene presentata come imbranata, silenziosa, sprovvista di senso estetico o di interesse per la moda. Bisogna armarsi di pazienza, lasciare fluire la scrittura più che scorrevole dell'autrice e darle tempo per trasformare il punto di partenza stereotipico del fantasy medio in un punto di forza, nel carattere unico e personale dell'Attraversaspecchi.
A entrare nelle superfici riflettenti e viaggiare da uno specchio all'altro come una novella Alice è proprio Ofelia, in un mondo in cui la magia è in qualche modo ereditaria, su base genetica. In ogni zolla c'è un potere predominante: l'intelligente protagonista dedurrà presto che la capacità diffusa su Anima (la possibilità di "leggere" la storia di un oggetto e dei suoi proprietari al tocco delle mani) che lei possiede è un elemento centrale del matrimonio politico a cui è costretta.
La magia non solo è ereditaria, ma concreta e coerente: viene usata per ferire o per nascondersi, c'è persino chi come Ofelia la impiega rispettando uno specifico codice etico. Alcuni poteri hanno un preciso peso politico, altri lasciano dietro di sé morti e cicatrici. Dabos si prende addirittura la briga di spiegare perché Ofelia sia così maldestra in maniera razionale, rendendo la sua protagonista una personaggio memorabile, per cui si fa il tifo, che si lascia alle spalle lo stereotipo delle protagoniste tutte indistinguibilmente belle e coraggiose - ma senza sapere di esserlo - delle saghe young adult.
Dopo una prima metà di rodaggio anche il romanzo comincia a scavarsi un percorso distintivo, prendendo una piega molto più adulta e inaspettata del suo incipit. Nella seconda parte Ofelia si addentra in incognito in un territorio per lei pericoloso e comincia a dubitare del supporto dei suoi alleati. Solo la sua capacità di sopportazione e la sua intelligenza possono evitarle la morte, così l'Attraversaspecchi si dà da fare, si salva da sé, anche se il gioco politico in cui è invischiata diventa via via più vertiginoso e incontrollabile. Con una protagonista così indipendente e sensata, la sfumatura sentimentale che il libro prende qua e là diventa un elemento di forza, non una stucchevolezza.
Non è solo Ofelia a non poterne uscire dalla situazione in cui si ritrova; Fidanzati dell'inverno diventa ben presto un page turner, un volume che strega il lettore. Diventa impossibile chiudere il tomo e lasciare Ofelia in una situazione pericolosa, così come nel crescendo di colpi di scena ottimamente orchestrati si continua a concedersi ancora un capitolo, uno solo. Il talento di Dabos ha permesso di creare un mondo fantastico intrigante, ma la cura editoriale e la sua maturazione professionale di scrittrice - avvenuta prima del suo sbarco in libreria - hanno trasformato Fidanzati dell'inverno in un volume intrigante anche per gli adulti, un romanzo fantasy che rimane di stampo commerciale ma che ha una sua innegabile qualità.
Fidanzati dell'inverno è insomma un'ottima lettura di intrattenimento; non sfiora mai il salto letterario vero e proprio, il messaggio che trascende il semplice piacere di lettura che troviamo in classici come Queste Oscure Materie. Va benissimo così. C'è una storia che dona grande piacere di lettura e che rapisce il lettore con una visione originale e appassionante. Il paragone più calzante a mio modo di vedere è quello con Libba Bray, autrice di young adult di grande successo il cui ritmo di pubblicazione è molto più lento delle colleghe ma la cui qualità di scrittura e intrecci le hanno procurato un fandom notevole, anche tra i lettori più stagionati.
È un peccato che volumi di qualità letteraria sopra la media si confondano nel mucchio con uscite di carattere squisitamente commerciale e di fattura piuttosto rozza del comparto young adult. È successo purtroppo con Cuore Oscuro, edito da Mondadori come l'ultimo degli young adult scritti a stampino e non come il vincitore del Nebula e del Locus Award. Torno dunque a consigliarvi di dare una chance a fidanzati dell'inverno: non lasciatevelo sfuiggire, soprattutto se siete parte della generazione cresciuta con Harry Potter e vi sentite un po' orfani di letture di questo tipo. Se poi arriverà, come si vocifera, una serie televisiva, è probabile che Dabos e la sua saga non avranno più bisogno di presentazioni.