I protagonisti sono tre marinai fermi con la loro nave cargo a Marsiglia. Leggendo il romanzo, però, a me sembra che siano le donne che ruotano intorno alla storia ad essere in primo piano, almeno in forma implicita.
Queste, a prescindere, dal ruolo di madri, mogli, figlie o prostitute, sono rappresentate come merce ferma, immobile, tanto quanto quella sulla nave.
C'è un continuo rimando nella storia all' Odissea e alle avventure amorose di Ulisse. I protagonisti del romanzo, appartenenti a diverse culture, si ritrovano nel personaggio sempre insoddisfatto ma, a differenza dell'eroe, sono incapaci di raggiungere alla fine una condizione di equilibrio emotivo. Le donne, appunto, non hanno rilievo se non narrativo, ci sono ma non influenzano gli eventi, li subiscono. Questo comporta il tracollo di tutti i rapporti.
In postfazione l'autore dice che, quella delle navi ferme nei porti per fallimenti degli armatori è una condizione abbastanza frequente. Gli equipaggi sono in balia degli eventi, mantenuti dalla solidarietà delle associazioni, ai quali manca il mare, che è il loro ambiente naturale, ma anche le sicurezze della terraferma. Uomini e rispettive donne senza coordinate fisiche e affettive certe.