Con Il compimento è la pioggia torna l’ispettore Gerry Esposito e si trova coinvolto che in un caso che lo tocca nel profondo, che fa sanguinare nuovamente ferite mai chiuse.
6 Dicembre, notte di San Nicola.
Mentre Bari è occupata a far festa, nel centro storico viene scoperto un terribile omicidio.
Sembrerebbe l’ennesimo femminicidio, con un colpevole ovvio, ma l’illusione di trovarsi davanti a un caso di facile si dissolve rapidamente.
Centro dell’indagine è la famiglia della vittima e testimone chiave è una bimba di cinque anni.
Ed è proprio nel rapporto tra Gerry e la bambina che si cela uno dei punti focali del libro: quella bimba, figlia del degrado, vittima degli adulti, che guarda il mondo con il realismo dei suoi cinque anni è lo specchio in cui Gerry si rivede. Un rapporto tra chi si riconosce, tra chi ha le stesse ferite, tra chi parla la stessa lingua, anche fatta solo di sguardi.
Ed è per quella bimba che Gerry combatte, non per La Giustizia, ma per una giustizia che le porti un po’ di serenità e di speranza per il futuro. Prova rabbia Gerry e nella mente le indagini si accavallano alle immagini di un’infanzia lontana, la sua, fatta di spazi sconosciuti, tutti da ricostruire. Fa una promessa alla piccola e la vuole mantenere, a tutti i costi, perché le promesse fatte ai bimbi sono importanti. Lo sa bene lui che ancora aspetta che sua madre mantenga la sua. “Aspettami qua che torno” gli disse , prima di abbandonarlo in un negozio.
Il mondo dell’infanzia è molto presente nel libro, come ben si nota anche dai titoli di favole dati a molti dei capitoli. Nelle favole c’è il lieto fine. Tutti i bimbi lo meriterebbero.
A peggiorare l’umore di Gerry ci si mettono anche le feste di Natale, con quell’atmosfera famigliare che lui associa al collegio e a chi lo ha cresciuto. Quali sono le vere famiglie? Quelle fintamente regolari o quelle dove ci si ama, come il suo vecchio collegio?
Nemmeno Marinetti il suo capo, che lo sente come un figlio, e Sara l’ispettrice con cui ha avuto una storia, possono capirlo, soprattutto perché lui non parla. Ed è anche per questa incomunicabilità tra loro che non comprendono l’entusiasmo di Gerry per la neve, quel suo entusiasmo bambino di uno che bambino non ha potuto essere a lungo.
A far da contrappunto alla sensibilità e all’empatia di Gerry, c’è sempre la sua aria un po’ strafottente, le sue risposte sarcastiche che lo rendono sempre più simpatico. Molta dell’ironia del libro è però condensata nel personaggio di Giancarlo Anteri, pm milanese appena trasferito. È un condensato di luoghi comuni sul sud, e anche l’unico che trova il clima troppo caldo mentre tutti sentono un gran freddo.
La scrittura è fluida e le concessioni alle forme dialettali sono misurate e funzionali.
Con Il compimento è la Pioggia, terzo libro con Gerry Esposito, Giorgia Lepore racconta una storia densa di significati che parla di famiglia, di infanzia violata e di promesse da mantenere e lo fa con stile, garbo e con una spruzzata di ironia, rendendo la lettura estremamente piacevole.
Le nuvole sono una promessa
l’adempimento è la pioggia
proverbio arabo
( da Il compimento è la pioggia)