Francia. Novembre 2005 – Marzo 2006. Attentano alla vita di tre strane persone, sono scrittori, hanno pseudonimi, con altri pseudonimi partecipano ad un comitato segreto di otto per selezionare i romanzi indispensabili in una libreria non soggiogata da novità, copertine, mercato. E’ nel sesto arr., rue Dupuytren 9 bis, aperta con grande successo a fine agosto 2004, sempre dalle 10 alle 22, circa ottomila volumi, indicati dai giurati seicento ciascuno (alcuni più di uno), integrati dai due promotori, Francesca e Van. Lei al 99%, è una ricca Aldo-Valbelli, 48 enne, alta bella triste, occhi azzurri, viso affilato, il grande storico antifascista amato nonno morto nel 1977, gioventù dorata, pochi studi, cavalier serventi, figlia Violette morta, sposata con l’imprenditore francese Henri, innamorata del socio. Lui all’1%, Ivan Georg, 46enne, non alto, capelli arruffati, laurea in inglese, trascorsi post sessantottini, prima impiegato in una cartolibreria di Méribel, grande lettore e appassionato di letteratura, innamorato di una ragazza squisita, la piccola rosa luminosa Anis, laureanda e povera. I bruti ce l’hanno con loro, li stroncano, li boicottano, poi passano all’artiglieria pesante. Un gran bel romanzo non del nostro genere per Laurence Cossé (“La libreria del buon romanzo”, edizioni e/o 2010, pag. 405 euro 18; orig. 2009, trad. Alberto Bracci Testasecca), in prima finta terza, che smentisce che “per l’ottanta percento dei libri bastano le prime venti pagine”. Andate avanti! Segnalo alcuni degli autori impedibili a pag. 74, 77, 79, 80, 346, 349, 356, 392. Poca musica e bettole.