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È nata una stella

Autore: Elena Stancanelli
Testata: D - La Repubblica
Data: 4 novembre 2017

Due sono le cose interessanti a proposito di Si scioglie, di Lize Spit (edizioni e/o). La prima è che il suo successo, 100mila copie in pochi mesi, decine di traduzioni e i diritti cinematografici già venduti, ha permesso la nascita di una casa editrice. Daniel van der Meer e Toine Donk, della rivista belga Das Smag, con i 190mila euro raccolti da un crowdfunding, decidono di comprare soltanto tre titoli: o la va o la spacca. Ci azzeccano: tra questi beccano infatti il romanzo d'esordio di una poetessa fiamminga, nata nel 1988 e collaboratrice da tempo della rivista. Lize Spit appunto, la storia di Eva, una ragazzina cresciuta in una famiglia complicata in un piccolo paese del Belgio, vittima ma anche carnefice in una vicenda di ordinaria sopraffazione tra adolescenti. Un giorno Eva riceve l'invito a partecipare a una ricorrenza. Carica un secchio pieno di ghiaccio nel portabagagli di una macchina e parte. Da Bruxelles, dove insegna, torna nel paesino natale, e durante il tragitto la sua vita passa si dipana, si rivela. I due editori belgi sono stati fortunati? In parte, e questa è la seconda ragione per cui vale la pena di occuparsi di questo libro. Si scioglie - non proprio un giallo, non proprio un noir, non proprio un Bildungsroman - è la cosa più vicina a un archetipo del romanzo di successo che vi possa capitare di leggere. È impressionante quanto sia facile da decifrare nelle regole con le quali è stato assemblato, l'impatto che avrebbe avuto sui lettori. Non perché sia un'operazione commerciale, non lo sappiamo e non ci importa. E la questione non è neanche l'argomento. Chiunque potrebbe dire che un po' d'amore, un po' di sesso e un po' di violenza sono quello che serve per vendere un libro.

Ma Si scioglie è perfetto non tanto nel contenuto quanto nella confezione. Persino il numero delle pagine, 460. Niente di più breve scala le classifiche, ormai si sa. Ma soprattutto la densità: Spit usa un numero di frasi maggiore del necessario. per dire qualsiasi cosa. Non è un errore, lo fa con la sapienza di chi conosce la pigrizia del lettore. Diluisce, procrastina. E ancora, inserisce riferimenti a oggetti verso i quali proviamo nostalgia, un indovinello molto noto che fa da filo conduttore alla vicenda, certi ineludibili personaggi: la sorellina con un disturbo ossessivo compulsivo, la maestra interessante, la madre e il padre inaffidabili... Non delude, non sorprende. È nata una best-sellerista. Salutiamola e ringraziamola per i lunghi viaggi nei quali potrà farci compagnia.