Raccontare la propria terra attraverso il noir, ognuno con il suo stile, raggiungendo un pubblico sempre più vasto, in Italia e all’estero. Il giallo mediterraneo – che nel nostro Paese ha come rappresentanti più autorevoli Massimo Carlotto, Maurizio De Giovanni, Andrea Camilleri e Antonio Manzini – negli ultimi tempi sta vivendo una fase di fertile rinnovamento, grazie a un gruppo di scrittori eterogenei per provenienza, formazione, età e genere, che intrecciano indissolubilmente le trame delle proprie storie con i territori in cui si muovono i personaggi. I nomi più interessanti di questa new wave letteraria sono Mirko Zilahy, Romano De Marco, Roberto Centazzo, Marilù Oliva e Piergiorgio Pulixi. Da Milano a Roma passando per Bologna, dalla Liguria alla Sardegna, questi autori declinano le proprie storie attraverso un vasto e nero giro d’Italia.
L’importanza del territorio
Ma cosa si intende per noir mediterraneo? Il termine definisce un genere piuttosto ampio che affonda le sue radici, a livello internazionale, nell’opera di Jean-Claude Izzo. I romanzi dello scrittore transalpino, sottolinea a pagina99 Romano De Marco, «hanno raggiunto la celebrità grazie alla contrapposizione fra le atmosfere poetiche e gli scenari rassicuranti dell’assolata Marsiglia con le storie crude e violente della malavita francese. Per quanto mi riguarda il noir italiano nasce dalle atmosfere di Scerbanenco, ed è quindi legato indissolubilmente a Milano».
Per Mirko Zilahy, «in Italia il noir mediterraneo nasce con Massimo Carlotto e giunge a risultati analoghi a quelli di Izzo, Montalbán e Markaris. Questi autori utilizzano il genere per raccontare la zona d’ombra, il lato più cupo delle loro rispettive città».
Nella narrazione del noir mediterraneo le città, il territorio, determinati luoghi più o meno conosciuti, assumono un ruolo fondamentale, fino a diventare una sorta di attore all’interno della trama. Proprio come nel caso della scrittrice Marilù Oliva e della sua Bologna: «Il territorio, nei miei romanzi, conta tanto che, in alcuni passaggi, cerco di farlo emergere come un personaggio. Ogni mia storia è calata in un posto scelto in anticipo e deve essere uno spazio ben conosciuto».
Piergiorgio Pulixi, allievo di Carlotto e membro attivo del suo collettivo Sabot, spesso ambienta le sue opere nella natia Sardegna, che lo stesso autore definisce una terra «dalla profonda anima noir». Per quale motivo? «Al di là dell’apparenza spesso patinata, pacifica, a tratti paradisiaca, la Sardegna è una terra che nella storia è stata invasa da tanti popoli e che addirittura possiede il Codice della vendetta barbaricina: un antico corpus non scritto volto a disciplinare la difesa dell’onore e utilizzato nell’entroterra per regolare le faide tra famiglie laddove lo Stato non era presente», spiega Pulixi a pagina99.
Piergiorgio Pulixi, Cagliari
Una donna, il commissario di polizia Carla Rame, e una città, Cagliari, sono protagonisti di due romanzi di Piergiorgio Pulixi, Il lato sbagliato del cuore (di prossima uscita) e L’ira di Venere (Edizioni Cento Autori, 2017). Vincitore di numerosi premi, docente di scrittura e sceneggiatore, Pulixi sostiene: «Cagliari è dove sono nato e Carla Rame è il personaggio con cui ho esplorato l’animo più oscuro e noir di questo luogo. Attraverso il suo sguardo voglio raccontare le contraddizioni, gli angoli più bui dell’animo umano e della mia città, cercando di descriverne anche i lati più inediti e meno conosciuti, oltre che la sua struggente bellezza che mozza il respiro».
• Il giudizio del maestro
Il guru del noir italiano Massimo Carlotto, appena tornato in libreria con Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (E/O), spiega a pagina99: «Non è solo il territorio a determinare un’omogeneità di intenti in questa generazione di autori. Da un lato c’è il desiderio di raccontare il reale, le trasformazioni di questo Paese; dall’altro un’incessante ricerca stilistica che si proietta oltre il genere. È importante sottolineare, poi, la diversità dei percorsi professionali di ognuno, un’ulteriore risorsa che arricchisce la proposta ai lettori, e non solo quelli italiani. Infine, i personaggi sono tutti di spessore e credibili. Dietro a ogni romanzo c’è un lavoro rigoroso e una grande passione».
Piergiorgio Pulixi è molto giovane – nato a Cagliari nel 1982, ha vissuto a Londra ed è attualmente di stanza a Milano – ma ha già alle spalle una lunga esperienza: dai lavori col collettivo Sabot di Massimo Carlotto alle saga dell’ispettore Biagio Mazzeo, passando per la serie I Canti del Male. Il suo ultimo romanzo è il recente La scelta del buio (E/O, 2017), che racconta le vicende del commissario Vito Strega, alle prese con un’indagine sullo strana morte di un ispettore della Omicidi. Strega non crede che il collega si sia suicidato e inizia a indagare alle spalle dei superiori: presto scoprirà di averci visto giusto, e si troverà a fronteggiare l’incubo più grande per qualsiasi poliziotto.