Un romanzo particolare questo, in cui un viaggio in Cina si rivela il vero protagonista della lettura, quello da cui ogni pensiero scaturisce ed ogni azione si compie.
Marino - un imprenditore pieno di sè e senza scrupoli -, Felicita - sua moglie -, Sergio - un dipendente di Marino - ed Anna - moglie di Sergio, sono i viaggiatori.
Gli equilibri tra le due coppie non sono, già in partenza, dei migliori. Anna ha intenzione di riflettere sul suo rapporto e di decidere se è il caso di tenerlo in piedi. Sergio fa, come sempre, da galoppino a Marino. Marino si comporta come sempre da arrogante, credendo che i suoi soldi possano comprare tutto e tutti. Felicita è in balia degli eventi, sposata ad un uomo che non l'ha mai veramente apprezzata.
E poi c'è Na, che in Cina ci è nata, ma che in Cina uffialmente non esiste e la cui storia non è neanche lontanamente paragonabile a nessuna delle altre.
Ad ognuno di questi personaggi - tranne ad Anna - l'autrice assegna il compito di narratori che in prima persona, ognuno in un capitolo dedicato, più che parlarci dei fatti, fanno un percorso interiore, analizzando la propria vita precedente e successiva al viaggio. Come se fosse una scomposizione di una storia che ci viene solo accannata negli avvenimenti ma che viene sviscerata attraverso sentimenti, riflessioni ed equilibri ma soprattutto attraverso occhi ed atteggiamenti diversi.
Tra tutti, il punto di vista di Sergio è quello che mi è piaciuto di più e che mi ha particolarmente emozionato.
Un libro che affronta temi importanti e lo fa con uno stile molto ricercato nella sua semplicità, poetico nell'intenzione ma allo stesso tempo crudo e diretto. Un romanzo capace di farci riflettere su quanto il singolo individuo sia essenziale, su quanto una stessa storia possa apparire diversa ed essere vissuta in modo differente in base al bagaglio di vita dei diversi attori che la vivono.
È quasi come se ognuno di loro avesse in realtà fatto un viaggio differente perchè il proprio io emerge e fa mutare le situazione. Quasi come un gioco di ruolo dove però i ruoli si intrecciano e si scambiano a seconda della necessità. Perchè in fondo tutto è apparenza, e la vita è piena di discorsi non detti, di istanti rubati, di scelte sbagliate fatte per caso o per convenienza. Ed ogni luogo può essere casa ma anche inferno, ogni amore può essere passione ma anche finzione, ogni istante può essere perfezione oppure solo una cicatrice in più, a seconda di chi siamo, a seconda di come viviamo. Tutto ed il contrario di tutto senza che ci sia necessariamente giusto o sbagliato.
Un libro difficile da raccontare se non in questi termini ma che saprà conquistarvi se non avete bisogno a tutti i costi di una storia definita e lineare.