La “Ferrante Fever” è l’ammirazione sconfinata e quasi universalmente diffusa nei confronti dei romanzi di Elena Ferrante, autrice della tetralogia de “L’amica geniale”, oltre che de “Le Cronache del mal d’amore”, di un racconto per bambini e del saggio “La frantumaglia”.
E Ferrante Fever è anche il titolo di un documentario di Giacomo Durzi, che, fra Napoli e New York, parla della scrittrice dall’identità sconosciuta attraverso le voci e i volti di critici letterari, traduttori e registi che hanno tratto film dai suoi libri.
In esclusiva per i lettori di Dilei.it, una clip tratta dal documentario.
Ferrante Fever, distribuito da QMI Stardust, arriverà al cinema il 2 ottobre 2017 e resterà in programmazione solo 3 giorni, fino al 4.
Uno sguardo nei cassetti da cui sono usciti i suoi primi tre romanzi e poi i quattro capitoli dell’Amica geniale, offrendo un esempio di passione assoluta per la scrittura.
La scrittrice risponde a non poche delle domande che le hanno fatto i suoi lettori. Dice, per esempio, perché chi scrive un libro farebbe bene a tenersi in disparte e lasciare che il testo faccia il suo corso, difendendo la sua scelta all’anonimato. Dei suoi rapporti con la psicoanalisi, con le città in cui è vissuta, con l’infanzia come magazzino di mille suggestioni e fantasie, con la maternità, con il femminismo. Il risultato è l’autoritratto narrativamente vivacissimo di una scrittrice al lavoro