Massimo Carlotto, un giallo dal gusto antico
Autore: Giorgio De Rienzo
Testata: Corriere della Sera
Data: 29 novembre 2009
Massimo Carlotto, dopo le lunghe peregrinazioni nei propri romanzi, torna alla sua Padova e rimette in scena Marco Buratti detto l’Alligatore, ex detenuto e ora investigatore privato (una sorta di controfigura dell’autore) che nella “Cuccia”, una trattoria fuori città gestita dal suo amico Max la Memoria, riceve i clienti. Una sera capita qui Beniamino Rossini (il ‘bandito’ del titolo) che ha trovato un anello nell’auto di Sylvie, la sua donna scomparsa. Quell’anello, noto all’Alligatore, lo porta a una banda di narcotrafficanti kosovari pronti a tutto. C’è una vena di malinconia in questo libro (come capita spesso in carlotto) per le regole della malavita di un tempo: “un codice d’onore” che viene rispettato anche da chi delinquente non è. La struttura del romanzo è salda: non poggia su colpi di scena, ma su una scrittura elementare nitida, dal ritmo molto efficace.