Dopo oltre 35 anni, Michiko Kakutani, storica critica letteraria del «New York Times», ha detto addio alle recensioni. Alla «Lettura» racconta il perché di questa sua scelta.
La giornalista elenca i testi che hanno segnato la sua vita: le opere teatrali del Bardo, le poesie di Yeats e Auden, «Il grande Gatsby». Le pietre miliari sono tatnte: Nabokov, Calvino, Marquez. E c'è anche la top ten del nuovo millennio.
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Al di fuori degli Stati Uniti, quali sono i suoi libri preferiti?
«(...) Amo anche il brillante quartetto di romanzi napoletani di Elena Ferrante, che ritraggono in modo pieno di tensione due donne - migliori amiche e confidenti, rivali, feroci e compagne fieramente fedeli. Sono romanzi che catturano le vite delle donne - l'amore, il matrimonio, la maternità, il braccio di ferro tra famiglia e carriera - con immediatezza viscerale e precisione psicologica e contemporaneamente delineano un luogo e un tempo in modo indelebile».