“La scelta del buio” è l’ultimo romanzo di Piergiorgio Pulixi, autore del collettivo Sabotage
(Edizioni E/O). È il secondo volume de “I canti del male” che hanno per protagonista il poliziotto
Vito Strega.
Evento scatenante delle vicende narrate è lo strano suicidio dell’agente Larocca. In questa indagine si intersecano vicende personali e criminalità organizzata.
Con un ritmo scandito da colpi di scena, intuizioni e introspezione psicologica, Pulixi sceglie ancora una volta il noir per far emergere alcuni aspetti della società attuale corrosivi quali la schiavitù sessuale, il contrabbando di minori, la complicità delle forze dell’ordine nel crimine. In tutto ciò prevale lo sguardo dell’autore sempre attento ai dettagli, ai contorni contestuali, alla
documentazione delle ambientazioni e dei meccanismi messi in gioco, come dimostrano le
percentuali sui suicidi dei poliziotti e la spiegazioni del funzionamento dell’UACV, unità analisi
crimine violento.
Se da una parte il romanzo ci porta in meandri notevoli, non manca la drammaticità dei personaggi
le cui scelte sono spesso dettate dalla complessità che la vita riserva a ciascuno: non sono
presentate come attenuanti ma come motivazioni che comunque non giustificano.
In questo secondo episodio si definisce meglio la personalità di Vito Strega, lontano per connotazione e carattere dall’altro grande protagonista dei testi di Pulixi, Biagio Mazzeo.
Strega è riflessivo, trasgressore di regole pur di arrivare alla verità si dimostra un collega leale e la sua propensione alla comprensione psicologica delle persone che fanno di lui un ottimi profiler emergono con grande decisione sia nella conduzione dell’inchiesta che nelle relazioni spesso conflittuali con i colleghi. Le sue intense giornate sono rese solari da un’amabile vicina adolescente e da una colonna sonora generalmente jazz. Pulixi con questo romanzo sottolinea anche le situazioni di mobbing che si vengono a creare intorno a personalità scomode e competenti.
In questo ambito interessante è la molteplicità dello sguardo che con abilità Pulixi ci offre: i dialoghi fra la psicologa che ha in cura Strega e il marito offrono al lettore una finestra da cui affacciarsi con un punto di vista esterno e profondo sull’anima del protagonista.
Un gradito e atteso ritorno, dove thriller, noir e giallo si intersecano e in cui l’impegno di Pulixi
sulla condizione subalterna delle donne prevale anche in questo testo.
I suoi personaggi non sono mai eroi o antieroi, ma persone comuni, dotate di una contraddittoria e indiscussa umanità.
Alcune persone nascono col buio dentro. Altre, nel buio, ci devono entrare per catturare chi ha
deciso di vivere nell’oscurità.