Un imprenditore rapace e la sua moglie scialba, uno straniante viaggio in Cina con amici. La ragazza cinese, poco più di un animaletto, oggetto di una passione erotica fulminante per l'uomo. Il dipendente di lui pronto a tutto, persino a contrattare l'acquisto dell'enigmatica creatura e a posizionarla in una villetta fuori mano al ritorno a Roma, a disposizione del padrone, salvo poi innamorarsene. Sono i protagonisti di un romanzo atipico e dissonante, quattro voci a passarsi il testimone di una storia scomoda attraverso un gioco di scatole cinesi e a farla deragliare dai binari della prevedibilità attraverso piccoli dettagli rivelati a poco a poco dalla trama. La napoletana Patrizia Rinaldi ha una cifra tutta sua nel panorama letterario italiano, è scrittrice di libri per ragazzi e di gialli (protagonista la sovrintendente Blanca Occhiuzzi). Ma anche in un romanzo non di genere come questo riesce a dire con singolare nitidezza il lato oscuro dell'animale uomo.