C'è Gorizia nell'ultimo Heinichen
Autore: Francesca Santoro
Testata: Messaggero Veneto
Data: 6 novembre 2009
Un Noir, che ha come sfondo la crisi e che ruota intorno al 21 dicembre 2007, giorno dell'ingresso della Slovenia nell'area di Schengen. È questa l'ambientazione che Veit Heinichen ha scelto per il suo sesto romanzo, La calma del più forte, uscito nei giorni scorsi e presentato ieri nella sala dell'Apt nell'ambito di un appuntamento straordinario con la rassegna letteraria Il libro delle 18.03. Lo scrittore tedesco ormai triestino d'adozione, ne ha parlato con il giornalista Stefano Cosma davanti a un bicchiere di ribolla gialla.
Interpellato da Cosma in merito, Heiniche ha subito chiarito il genere dell'opera: "Non faccio tanto parte del giallo quanto del noir, genere nato in Francia alla fine degli anni 40. Ha molto a che fare con la società e col mondo intorno a noi, cioè è molto legato al reale. Per questo il finale non rispecchia sempre il desiderio di vedere in carcere i cattivi". Il viaggio attraverso intrighi internazionali del commissario Proteo Laurenti e del pitbull terrier Argo è ambientato nel nostro territorio, anche tra Gorizia e Nuova Gorizia, con un occhio di riguardo per l'attualità: "Questo libro parla di crisi in vari sensi: ne esce come vincitore chi riesce a mantenere i nervi saldi. Gli esseri umani obbediscono ciecamente a un ballo folle di una società che ormai mette in pericolo anche il valore più alto che abbiamo, quello della democrazia. In fondo alla fine degli anni 90 si parlava già della bolla di sapone del mercato immobiliare americano, anche se oggi sembra che soffriamo di amnesia e che non ce ne ricordiamo. Nella storia si pongono domande anche sulla criminalità economica."