Claire, 48 anni, divorziata con due figli, non rinuncia alla sua sessualità. Sa che raggiunti i cinquanta scadrà: sui siti di incontri come Meetic una cinquantenne è materia avariata. Ma lei non demorde. Ha una passione per il giovane e sfuggente Jo; per spiarlo crea un pro lo falso su Facebook e chiede l’amicizia al coinquilino di Jo, Christophe. Il suo avatar è una bellissima bruna di 24 anni. L’ignaro Christophe presto se ne innamora, e la vera Claire dimentica Jo e lo contraccambia. Ma come rivelarsi? La scrittrice francese Camille Laurens (classe ‘57), al diciassettesimo romanzo, crea un vertiginoso gioco di specchi per raccontare i legami pericolosi di una donna che non vuole rinunciare al desiderio.
I social network, più che mai, rendono possibile la menzogna e la manipolazione. Ma Claire diventerà la vittima della sua stessa trappola.
«Claire si ritrova ingabbiata tra il suo desiderio di un amore vero e la menzogna che lei stessa ha creato e dalla quale non sa come uscire. I social network, poiché permettono di barare, di creare false identità, privilegiano le relazioni fondate sull’immaginario. Ci si crea da soli un’immagine idealizzata, si cerca un Altro da sogno, ma è un gioco stupido, perché quando avviene l’incontro nella realtà il fantasma crolla. Ecco perché molte persone evitano gli incontri veri e rimangono nascoste dietro i loro schermi, totalmente sole».
Il tema principale è il desiderio sessuale della donna matura: la società vorrebbe costringerla a rinunciarvi. Perché gli uomini maturano e le donne invecchiano?
«Malgrado tutti i successi del femminismo, il valore di una donna sembra ancora essere la giovinezza (dunque la fertilità) e la bellezza, quello di un uomo il potere e il lavoro... Che gli uomini possano fare un fi glio a tutte le età dà loro una sorta di falsa superiorità. Così la donna continua ad essere considerata innanzitutto per la sua capacità di riproduzione, e quando la perde viene ingiustamente svalutata».
La première dame Brigitte Macron vendicherà le ultrasessantenni?
«Brigitte Macron è un modello che va contro i cliché sessisti. Non “vendica” le donne mature ma le rappresenta nelle loro energie e nelle loro libertà. Spero che apra la mentalità una volta e per sempre».
«Lo scrittore è ossessionato dal suo vissuto» diceva Marguerite Duras. È per questo che lei ricorre spesso all’autofiction?
«Il libro non è autofiction, perché lascia parlare diverse voci, ce n’è anche una maschile. Diciamo che i miei romanzi partono da un’esperienza vissuta, che sia un evento, una sensazione oppure un’osservazione».