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Il lottatore di sumo che non diventava grosso

Testata: Wuz.it
Data: 11 novembre 2008

"Vuoi sapere perché non prosperi, Jun? Perché non è possibile nutrirsi di sé stessi. Ti sei staccato dalla tua anima, poggi su un suolo artificiale, sei come un seme nel cemento. Senza radici non crescerai mai."

Quasi tutti i romanzi (e anche i film) di Eric-Emmanuel Schmitt hanno un profondo valore educativo. Tanto che questo scrittore/regista/sceneggiatore è spesso studiato nelle scuole.
Scritto in prima persona questo romanzo di formazione ha una ambientazione "esotica" ma si rivolge a tutti, proprio tutti i giovani che non hanno fiducia in se stessi.

 Protagonista è Jun, un ragazzino di quindici anni di Tokyo che è magro come un'acciuga. Arrabbiato con il mondo e con se stesso, ma soprattutto con la sua famiglia, il ragazzo non riesce ad avere nessun rapporto, se non conflittuale con una madre troppo generosa e con un padre che, suicidandosi, lo ha abbandonato, tanto che se ne va di casa e vagabonda per la città vivendo di un piccolo commercio, pieno di risentimento e di frustrazioni. "Ero intollerante al mondo intero, anche a mestesso. Un soggetto interessantissimo per la medicina, se mai qualcuno si fosse dedicato al mio caso: ero un allergico universale."
Sarà però l'incontro con Shomintsu, un maestro di sumo a cambiare la sua vita. Ma come riesce il vecchio Shomintsu a entrare in contatto con Jun, così refrattario ad ogni dialogo? dicendo qualcosa di apparentemente assurdo: "Vedo in te un grosso"...  Il maestro infatti vede nell'ossatura del ragazzo, così poco circondata da muscoli e grasso, la possibilità di un uomo potente e forte. È semplicemente necessario che emerga questa potenzialità nascosta: dentro ogni ragazzo c'è un uomo che va aiutato a svilupparsi, questo vale sia come discorso materiale, ma soprattutto come messaggio psicologico e spirituale. 
Invitato dal vecchio a un incontro di sumo, Jun ride di quell'assurda proposta e, logicamente non va all'appuntamento, ma un secondo tentativo di Shomintsu ha miglior esito: ero entrato al torneo pieno di riserve, ne uscii conquistato. Inizia così l'iniziazione a quell'arte marziale, allo zen e all'arte del vivere per il gracile Jun.
Così, consapevole finalmente, di sé e del mondo il ragazzo prosegue il suo cammino di vita perché... l'obiettivo non è concludere il percorso, è camminare....