Con questo romanzo, Prima di dirti addio, Piergiorgio Pulixi arriva alla conclusione della saga sul poliziotto “cattivo” Biagio Mazzeo, protagonista di una
quadrologia in noir, composta da Una brutta storia, La notte delle pantere, Per sempre.
Dopo l’arresto del super-latitante Pagano, praticamente colui che ha in mano tutta la droga e tutte le finanze di tutte le cosche. Ovviamente la sua cattura
scatena la lotta per la conquista della leadership criminale, con i cartelli messicani contro la criminalità organizzata calabrese.
Pagani è un obbiettivo per molti, conosce troppe cose, e per penetrare nella catena di sicurezza che lo circonda la’ndrangheta decide di servirsi di Biagio
Mazzeo.
Questi è una persona cattiva come animo, un amorale, non tanto, dirrà l’autore, un cattivo poliziotto, quanto un poliziotto cattivo…..Pulixi lo ha immaginato
come una “figura del male”, mai facendo ipotizzare una possibile redenzione. Un uomo corrotto che si è alleato con la mala che dovrebbe combattere,trasci-à
nandosi dietro altri compagni (il Branco), padrone incontrastato dei traffici illeciti della città dove vive, garantendo l’equilibrio e per se e i suoi uomini ingenti
profitti.Un uomo senza scrupoli, deciso a tutto pur di non perdere il suo ruolo.
Ma con Prima di dirti addio si conclude la saga di Mazzeo e del Branco, cioè i poliziotti che lo hanno aiutato e seguito in questo suo disegno criminoso. Biagio,
dopo la tragica morte di Nicky, data alle fiamme sotto i suoi occhi, è un uomo finito, ma una cosa sola lo tiene in vita, trovare Vatslava, la donna responsabile di tutto questo, ora a capo della mafia cecena.
Mazzeo si è unito alla ‘ndrangheta, e la nostra storia inizia con un Mazzeo molto meno forte di prima, ma non per questo meno spietato e determinato. Una
storia piena di personaggi, con tanti interessi in gioco,c’è di mezzo anche l’FBI. Molti i colpi di scena, anche il Branco si è sfasciato, troppe le anime perse,
troppi i tradimenti, troppa la paura di soccombere.
E’ una storia che vede i nostri protagonisti alla resa dei conti, chi deve uscire di scena deve decisere non solo come ma con chi.Prima di dirti addio è un roman-
zo dove si parla di vendetta, Pulixi ricorre nella maniera di scrittura a capitoli molto lunghi che si dividono in tanti paragrafi, dedicati ognuno a un personaggio. Pulixi ce lo racconta con una prosa molto secca,intensa, assai piena,ma anche estremamente reale. D’altra parte, e lo stesso autore ce lo ricorda,
qui certo si può parlare di fiction, ma una fiction che può benissimo essere considerata realtà. Grandi interessi criminosi uniscono e si sviluppano un po’
ovunque, dal Sudamerica agli Usa, dall’Europa all’Italia, dove le multinazionali della droga impongono ancora il loro volere.
Prima di dirti addio è una storia di speranze frustrate, di rabbie represse, di grandi odi che si trasformano in tragedia, attraverso le vicende di Mazzeo e i suoi
uomini.Piergiorgio Pulixi ci fa vedere il ruolo sempre più alto nella scala gerarchica del male della ‘ndrangheta, che ormai è giunta ai vertici delle organizza-
zioni criminali.
Essendo questo romanzo il compendio finsle di una storia imperniata su un poliziotto cattivo. L’autore si preoccupa di darci tutti i dettagli necessari per in-
quadrare il personaggio Mazzeo. Ma vi consigliamo di leggere comunque i romanzi precedenti, del resto sempre piacevoli alla lettura. Con Pulixi si fa un
passo avanti nel cammino dei polizieschi, non c’è il solito rituale scontro tra buoni e cattivi, c’è una storia ben costruita,molto aderente, alla realtà di tutti
i giorni, e quindi non necessariamente destinata al lieto fine. Un noir duro, che scava nei personaggi e non si preoccupa di renderli troppo simpatici.
Resta l’impressione di un libro vero, profondo, con una certa vena anche pietistica sulla vera e più intima natura dei personaggi. Ma nonostante questo resta
anche un buon romanzo d’azione.
In conclusione un Mazzeo solo alle soglie dell’inferno, ormai ha perso tutto,,ma ricerca ancora se stesso e vede il riscatto solo nella morte della donna che gli
ha portato via tutto. Ma nello stesso tempo l’autore ne ha approfittato per tracciare una inchiesta sul vero volto della ‘ndrangheta e che ha certamente cam-
biato i profili della geografia del narcotraffico.