La sfida sarà non tradire i lettori che hanno immaginato Lila e Lenù nei vicoli della Napoli del dopoguerra, le hanno viste crescere, volersi bene, litigare, superare le sfide (e le rivalità) della loro amicizia. Saverio Costanzo, quarantuno anni, da metà settembre inizierà a girare L'amica geniale, primo capitolo televisivo della quadrilogia tratta dai romanzi di Elena Ferrante. I primi otto episodi (in tutto saranno trentadue), sono previsti in onda su Rai1 nell'autunno-inverno 2018. Il progetto Hbo-Rai è prodotto da Lorenzo Mieli e Mario Gianani per Wildside e da Domenico Procacci per Fandango; la sceneggiatura è firmata da Francesco Piccolo e Laura Paolucci (con contributi via mail di Elena Ferrante). Per il pubblico - italiano e americano - The Neapolitan Novels è una delle serie più attese (e più difficili da portare sullo schermo). Un racconto apparentemente semplice ma complesso, ricco di dettagli, pensieri, sensazioni delle protagoniste Lina Cerullo (Lila) e Elena Greco (Lenù). Un mondo che Costanzo, affascinato dai romanzi, si appresta a rendere reale: «Penso che non siano quattro film o quattro libri», ha spiegato il regista, «ma un unico libro. La vedo come un'unica traduzione per immagini. Ho letto Ferrante come un classico, sa descrivere due piccole vite in maniera epica». Nella sua carriera ha portato sullo schermo altri due libri: La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano e Il bambino indaco di Marco Franzoso che ha ispirato Hungry Hearts, ma nel caso dell'autrice non tradirà la pagina scritta. «Mai come questa volta mi sento di aderire completamente alla narrazione principale. Non avrei paura di tradire se lo sentissi veramente, ma non lo sento». Se Ferrante spera che il racconto televisivo regali «emozioni autentiche, sentimenti complessi e contraddittori», il regista sente la responsabilità «di restituire il mondo costruito dalla scrittrice». Un mondo che nel primo capitolo, L'amica geniale, è visto con gli occhi di Lila e Lenù bambine nel rione popolare Luzzatti di Gianturco, periferia est di Napoli, negli anni Cinquanta. In Storia del nuovo cognome sono giovani donne ancora alle prese con la dura realtà del rione e con l'amore. Storia di chi fugge e di chi resta, il terzo capitolo, le vede protagoniste negli anni Settanta, tra speranze e incertezze, pronte per sfide fino a quel momento impensabili. Nel quarto volume, Storia della bambina perduta, che chiude la saga, a sessant'anni tirano le fila delle loro esistenze parallele.