Napoli e la sua scrittrice vivente più internazionale, Elena Ferrante, saranno protagonisti del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si apre al Lingotto Fiere il 18 maggio.
Due gli incontri nei quali si parlerà del più grande (e misterioso) fenomeno letterario di questi tempi, in uno scenario anche internazionale. Il primo incontro è previsto il 19 maggio, alle 10,30, al Lingotto Fiere, in Sala Blu.
Sarà un focus sull’opera della misteriosa scrittrice, che per molti sarebbe Anita Raja, moderato da Loredana Lipperini che, oltre ad essere parte del gruppo di consulenti di Nicola Lagioia – direttore artistico del Salone del Libro di Torino – è anche una scrittrice e giornalista che in passato ha usato uno pseudonimo per il suo blog. Dunque una moderatrice “azzeccata”: e non meno “azzeccate” le ospiti previste. In primis la napoletana Tiziana de Rogatis, che oltre a essere una delle più grandi studiose di Montale, dal 2011 ha avviato una nuova direzione di ricerca, fondata sul nesso tra forme letterarie, identità femminile e un’area in cui confluisce lo studio del mito, del rito e più in generale dell’antropologia simbolica (pubblicando, in questa prospettiva, saggi su Lady Macbeth, Kym Ragusa ed Elena Ferrante, che confluiranno – insieme ad altri lavori ancora in elaborazione – in un volume dedicato a questo nuovo tema); Helena Janeczeck, scrittrice e giornalista tedesca naturalizzata italiana che come molte altre scrittrici internazionali aveva sottolineato il sessismo che si nascondeva nemmeno troppo palesemente nelle “indagini” per smascherare la vera identità di Elena Ferrante (di Claudio Gatti sul Sole 24 ore), Dayna Tortorici, scrittrice americana e redattore e co-editore di n+1, rivista letteraria dove ha spesso parlato della Ferrante in chiave femministra, Emily Witt, giornalista investigativa americana, collaboratrice del New Yorker e di altre riviste e molto attenta alle prospettive femminili. Dunque un focus molto profondo, con tutte donne e scrittrici che studiano la scrittura della Ferrante da più prospettive, letterarie come sociali.
Anche il 20 maggio il Salone Internazionale del Libro, alle 10,20 e sempre in Sala blu, si parlerà della scrittrice napoletana vivente più tradotta nel mondo (la quadrilogia è stata tradotta in 42 lingue).
Il grande successo di Elena Ferrante: editori internazionali a confronto è il tema dell’incontro moderato da Giorgio Zanchini, giornalista e conduttore radiofonico nonché esperto e studioso di giornalismo culturale. Con Sandro Ferri, Edizioni E/O (la casa editrice che in Italia ha editato Elena Ferrante fin dal primo volume) intervengono Anne Assous, Folio – Gallimard (che è la casa editrice francese della Ferrante: anche qui successo clamoroso e centinaia di migliaia di copie vendute), Jonathan Landgrebe, Suhrkamp (la casa editrice tedesca della Ferrante: anche qui, non solo successo clamoroso ma decine di iniziative organizzate da questi editori in Germania dedicate alla scrittrice) e Michael Reynolds, Europa Editions, editore britannico della Ferrante.
- 1 FerranteFever è l’hashtag che si trova quasi ovunque sulle home di queste case editrici europee. Questo mentre a Napoli proseguono i casting per trovare le due protagoniste principali e il resto degli interpreti della fiction sulla quadrilogia che sarà diretta – unica certezza – da Saverio Costanzo e prodotta in collaborazione da HBO, RAI, Fandango e Wildside con il titolo di The Neapolitan Novels.
Utile ricordare, infine, che Elena Ferrante vanta una lunga lista di fan anche negli Stati Uniti, uno su tutti Michelle Obama: proprio la ex first lady americana ha speso parole di stima verso la scrittrice italiana che ha venduto oltre 1 milioni di copie di My brilliant friend tra Stati Uniti e Canada. A consacrare il successo della Ferrante in terra a stelle e strisce ci ha pensato anche il Time lo scorso anno, che l’ha inserita nella rosa dei 100 personaggi più influenti del 2016. Un’internazionalità e un peso specifico, quelli di Elena Ferrante, nella letteratura mondiale, che forse poco si percepiscono qui, a Napoli, nella sua città natale. E che però a Torino invece saranno tra i momenti principali della trentesima edizione del Salone, diretto dal barese Lagioia.