Una Milano cinica e un po' menefreghista più che calvinista (seppur serafica, complice l'atmosfera agostana) come scenario de Le coincidenze dell'estate. Un adolescente appassionato, ma non troppo dotato, di skateboard al punto da volersene costruire uno in proprio con l'aiuto dei tutorial di un guru americano del settore, come protagonista. Due genitori in carriera, separati e assenti al limite della brutalità e una sorella che a quella vita impacchettata ne ha preferita una più naif in giro per il mondo sposando un giocoliere, come comprimari. Una condomina ottuagenaria ma arzilla e due senzatetto come compari di brigata con cui vivere forse l'esperienza più eccitante e di sicuro più accrescitiva della propria vita. Durante una calda estate milanese che i quattro protagonisti riempiono con le proprie vite o meglio con la loro ricerca. È così che Vincenzo compie i riti di passaggi o della propria giovane età, la sig.ra Mercalli fa con i due senzatetto nel frattempo divenuti condomini aggiunti nel sottoscala quel che ha fatto in tutta la sua vita cioè prendersi cura del prossimo e limare acconciature, mentre Italo e Gaetano ritrovano piano piano un po' di speranza nel genere umano. C'è del dramma in sottofondo, a tratti toccante, che non cozza, anzi va a braccetto con il tono leggero che Massimo Canuti ha dato al racconto.