Uscirà a settembre il libro con il quale l'inviato del quotidiano La Repubblica Daniele Mastrogiacomo racconta il suo rapimento in Afghanistan. «I giorni della Paura» sarà pubblicato da E/O e - spiega Mastrogiacomo - non sarà «il 'diariò di un rapimento. Piuttosto - aggiunge - una testimonianza sul mondo dei talebani, sulle loro contraddizioni e sfaccettature, su una dimensione esistenziale che per l'Occidente resta un oggetto misterioso, sul loro quotidiano e i loro valori». Mastrogiacomo fu rapito il 5 marzo 2007, a pochi chilometri da Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand, sotto controllo talebano, insieme all'autista Sayed Haga, di 25 anni, e al giornalista Adjmal Nashkbandi, di 23, che gli faceva da interprete. Dopo 14 giorni di prigionia e dopo l' esecuzione dell'autista, a conclusione delle trattative condotte dal Governo italiano, Mastrogiacomo fu rilasciato mentre il suo interprete, liberato ma subito ripreso dai talebani, fu trucidato una ventina di giorni dopo. «Dopo due anni di silenzio, per doveroso rispetto ai protagonisti più sfortunati di quel rapimento - spiega Mastrogiacomo - mi sono dedicato a queste pagine per chiudere, simbolicamente e tangibilmente una vicenda lunga e dolorosa; ma anche per trasmettere il senso di un'esperienza che sarebbe stato egoistico tenere per me solo». Mastrogiacomo non nasconde quanto sia cambiato in questi due anni il lavoro di inviato. «I mezzi - dice - si sono rapidamente evoluti. Ora c'è un modo di raccontare le cose sul web, con linguaggio diretto e immediato, e con un flusso di comunicazioni e aggiornamenti velocissimi, e c'è il mondo della carta stampata, che cerca di offrire corrispondenze complementari alle notizie, di approfondire i fatti con riflessioni in grado di stimolare il dibattito». Secondo Mastrogiacomo, questa evoluzione è stata «accelerata anche dalla crisi economica mondiale e dalle difficoltà finanziarie in cui si dibattono molte testate storiche del giornalismo mondiale, costrette a ridimensionare la loro proposta cartacea, potenziando - conclude - il livello di comunicazione sul web».