Chi mi conosce sa quanto io ami Eric-Emmanuel Schmitt. I suoi racconto sono sempre fantastici, e credo che Il lottatore di sumo che non diventava grosso sia particolarmente bello e utile. Sto già pensando a come utilizzarlo in biblioterapia. Questo racconto potremmo definirlo "di formazione". E' la storia di un ragazzo fuggito di casa perché non si sentiva amato. Decide di vivere "barboneggiando", incurante del proprio futuro e scontento di tutto e di tutti. Ma un giorno incontra un maestro di sumo che, a dispetto della sua corporatura esile, afferma di vedere in lui "un grosso". Tra ostilità e ostinatezza, inizierà per il ragazzo un percorso di consapevolezza in cui Schmitt ha saputo lastricare, con la sua solita maestria, con tante questioni che riguardano gli adolescenti e i ragazzi, inserendo dubbi, ma anche possibili risposte.
Consigliato a chi fatica a trovare la propria strada e ai giovani ribelli con problemi (non dichiarati) di autostima.