L’International Prize for Arabic Fiction è il più importante premio letterario per la narrativa araba: questo romanzo se lo è aggiudicato nel 2015, e non si tratta di un riconoscimento come tanti, ma di una vera e propria attestazione dell’oggettiva, limpida e cristallina qualità di questo testo che ha una struttura molto solida, semplice e lineare (forse troppo, nonostante il gran numero di flashback e digressioni) che mantiene sempre desta l’attenzione del lettore attraverso una prosa ampia e regolare, dal tono delicato e suadente, che amalgama bene tanti temi e non ha cedimenti né passaggi a vuoto. Ricorda un po’ l’andamento musicale dei racconti intorno al fuoco per come siamo abituati a ricordarli o a vederli rappresentati anche filmicamente, in cui vite intere vengono condensate, e ogni comportamento trova la sua spiegazione ritornando al passato, alle cause: la Tunisia è vicinissima a noi, è difficile che non si abbia esperienza di un viaggio nella terra di Cartagine e Djerba, dove tutti capiscono e molti parlano l’italiano, ma al tempo stesso è un mondo diverso, fatto di riti, usanze, tradizioni e costumi particolari, che nel romanzo sono vividamente e credibilmente descritti, tanto che, leggendo, pare di essere davvero tra le bancarelle di un colorato mercato profumato di spezie. Inoltre l’opera di Shukri al-Mabkhout è anche un interessante strumento per interpretare il mondo di oggi, come del resto avviene sempre affrontando la storia: racconta infatti una rivolta che precede di decenni le primavere arabe, ma che di fatto era fondata sulle stesse istanze e ha vissuto le medesime frustrazioni, il desiderio dei giovani, opposti ai novelli islamisti, di riforme liberali, per rendere il paese emancipato dalla corruzione, dal degrado opprimente, dal maschilismo. Abdel Nasser è ora un giornalista affermato e disilluso: lo conosciamo mentre, nella costernazione genrale, picchia l’imam che sta officiando le esequie di suo padre. Ma al tempo delle ribellioni che portano alla destituzione dello storico presidente Habib Bourguiba per mano di Ben Ali, che starà al potere per quasi un quarto di secolo, è un giovane leader studentesco vive una storia d’amore per la splendida e appassionata Zeina.