Manifestazioni contro il potere statale, lotta per impedire l'avanzata degli islamisti e il sogno di una Tunisia migliore e libera. Sullo sfondo, una storia d'amore tormentata fra due giovani, Abdel Nasser e Zeina.
La fotografia potrebbe essere quella della rivoluzione dei Gelsomini che nel 2011 portò alla deposizione del presidente Zine al-Abidine Ben Ali. E invece i fermenti rivoluzionari si riferiscono a un altro periodo particolarmente denso nella storia del Paese maghrebino: quello a cavallo fra gli anni '80 e '90, che portò un altro presidente, Habib Bourguiba, il padre della Tunisia indipendente, a essere destituito. A raccontare quel periodo denso di sconvolgimenti è lo scrittore, editorialista, critico letterario e traduttore tunisino, Shukri al-Mabkhout ne L'Italiano (Edizioni E/O, pp.
368, EURO 18,50).
In questo suo primo romanzo, al-Mabkhout - che domenica pomeriggio sarà all'Auditorium di Roma per presentare il volume nell'ambito di 'Libri Come' - ripercorre la vita di Abdel Nasser - soprannominato l'italiano, per il suo bell'aspetto - dalla sua infanzia agli anni '90. Leader del movimento studentesco a capo di un'organizzazione di estrema sinistra durante gli anni dell'università, poi giornalista affermato per un'importante testata governativa, Abdel Nasser incarna tanti giovani della mia generazione, spiega ad ANSAmed il rettore dell'Università Al Manouba.
Un affresco estremamente circostanziato della Tunisi di quegli anni, con i suoi ambienti fumosi, nei quartieri della Medina e del centro, in cui si intrecciano le dinamiche interne ai movimenti studenteschi e le ideologie marxiste-leniniste che li ispiravano ma al-Mabkhout parla anche un po' di sé.
Di quello spirito, ma soprattutto di quei sogni cosa è rimasto? Quel che rimane, ancora oggi è quella voglia di libertà in una società ancora oggi ambivalente: aperta e conservatrice a un tempo. Oggi però, rispetto a Abdel Nasser e Zeina, i giovani hanno un'altra cultura più audace e meno teorica. Zeina è però lei stessa audace per quei tempi. E' una donna molto emancipata, intelligente e politicamente impegnata.
Lei, come altre protagoniste del romanzo, rappresentano le tante donne tunisine di ieri e di oggi, alla ricerca della libertà e di un nuovo ruolo nella società. La tunisina, laica e moderna, ha fatto esplodere la struttura sociale arcaica.
Negli anni '80 e '90 l'islamismo inizia ad avanzare nel Paese. Dopo la fine di Ben Ali, gli islamisti entrano al potere.
Dopo questa esperienza - spiega l'autore - le cose sono un po' cambiate, obbligando loro a rivedere i loro rapporti anche con gli islamisti di altri Paesi. Io credo che i loro esponenti debbano oggi rifarsi a una dimensione democratico-cristiana e dovrebbero rivedere i loro fondamenti teorici. Sarebbe importante non soltanto per la Tunisia, ma anche per il resto del mondo arabo. Nel 2015 al-Mabkhout ha vinto l'International Prize for Arabic Fiction. Nonostante la censura in alcuni Paesi del Golfo - Emirati Arabi e Kuwait - a causa di alcune scene erotiche abbastanza esplicite, Ettalyeni (questo il titolo originario) è stato definito il libro arabo più importante dell'anno.
Sono rimasto sorpreso dall'accoglienza che ha ricevuto il mio libro in Tunisia e in tutti i Paesi arabi dove è stato pubblicato, commenta. Il tema centrale restano comunque sempre i giovani. Oggi come allora e oltre alla voglia di libertà rimane viva la speranza di un lavoro. In una economia fragile come quella tunisina, sarà molto difficile per loro. Senza un piano Marshall per la Tunisia il Paese non è in grado di risollevarsi. Senza investimenti i problemi rimarranno tutti sul tappeto, non soltanto per noi ma anche per l'altra sponda del Mediterraneo.