Sandrine Cordier è un’acuta e burbera funzionaria di un ufficio di collocamento, ma coltiva il sogno di aprire un ristorante e da quando ha saputo che ci sono sovvenzioni per nuovi locali nei quartieri in corso di riqualificazione non può certo restare indifferente.
“La grande passione di Sandrine era il cibo. Dolci, pasticceria, ma anche salumeria còrsa o italiana, meze libanesi, dim sum, sushi… gli occhi le brillavano dall’ebbrezza ogni volta che mangiava un piatto che le piaceva o ne scopriva uno nuovo”
Ed è proprio attraverso il suo lavoro e tramite le persone che si siedono di fronte a lei alla sua scrivania, che potrebbe riuscire nel proprio intento.
Antoine Lacuenta è un professore senza occupazione per cui non hanno segreti temi come coltivazioni biologiche e crescita sostenibile:proprio da lui Sandrine può iniziare a mettere in atto il proprio piano, coinvolgendo anche altre persone che vivono assieme a lui in un residence sociale a Montmartre, quartiere che fa da sfondo a tutte le vicende. E come non attingere alle conoscenze dei familiari, avendo per di più come figlia una giovanissima hacker!
Ogni capitolo del libro ha come titolo il nome di un piatto o di un ingrediente, rendendo la cucina co-protagonista delle vicende di Sandrine e dei suoi poliedrici amici. Un mix di personaggi bizzarri e fuori dagli schemi che danno vita a vicende altrettanto strambe. Per non parlare di colui che occupa il magazzino confinante con il ristorante, un boss del settore della carta stampata che assomiglia in modo impressionante a suo marito Guillaume e ha non pochi scheletri nell’armadio… ma Sandrine non è disposta a tollerare sgarri e segreti, per cui ciascuna persona che entra in contatto con lei non può far altro che rigare dritto, specie se lei desidera fortemente raggiungere un obiettivo che sogna da tempo…
“Piccoli piatti forti” edito da Edizioni E/O è il romanzo d’esordio di Pascale Pujol: una lettura divertente, condita con una punta di cinismo, da assaporare capitolo dopo capitolo come un piatto succulento.