La Francia è il Paese scelto dal Premio Acerbi per l’edizione dei 25 anni e ieri si è tenuta una presentazione a Palazzo Te, sede della collezione egizia di Giuseppe Acerbi (1773-1846), viaggiatore europeo dalla curiosità sconfinata. L’associazione ha così legato i due luoghi simbolo di un nobile mantovano, appassionato anche di musica popolare e di botanica che si spinse fino a Capo Nord nel 1799. Ieri Mantova e domani alle 15.30 Castel Goffredo: in municipio consegna dei libri ai giurati, parlerà Martine Van Geertruijden della Sapienza, ci sarà un momento musicale con Davide Caldognetto e Angela Scalvini. Coordinerà Anna Casella Paltrinieri della Cattolica di Milano.
Il Premio si dedica ogni anno a uno dei Paesi visitati da Acerbi, sceglie tre scrittori e li fa giudicare da esperti e da una giuria popolare. Comprese le scuole, vengono donati circa 800 romanzi. «Acerbi visse a Parigi - spiega il presidente del Premio, Piero Gualtierotti - e ne ha scritto. La letteratura francese è sterminata, troppo per noi. Ma stavolta abbiamo deciso: è un omaggio al Paese che negli ultimi due anni è stato martoriato dal terrorismo».
Ecco dunque tre scrittori in gara, quarantenni, che hanno pubblicato in anni recenti un romanzo tradotto in italiano. «Hanno accettato di venire a Castel Goffredo il primo luglio - spiega Rosanna Colognesi, segretaria del Premio - e assisteranno alle votazioni in diretta, fino alla proclamazione del vincitore».
Sono Pascale Pujol, giornalista nata a Perpignano e che vive a Parigi. Consulente e analista finanziaria, con Piccoli piatti forti (edizioni e/o) è al suo esordio letterario. Un libro “comico, intelligente e azzeccato, potrebbe essere un film di Dino Risi” (Livres Hebdo). Una girandola di personaggi strampalati che si muovono, con ritmo scatenato, nel cuore di Parigi, a Montmartre.
Véronique Ovaldé, 45 anni, è invece già tradotta in tutto il mondo. In Italia sono già usciti: Stanare l’animale, E il mio cuore trasparente, Gli uomini in generale mi piacciono molto, Quello che so di Vera Candida e Vivere come gli uccelli. La sorella cattiva (Minimum Fax) è il suo 8° romanzo, una “meravigliosa storia contemporanea che esplora i meandri del senso di colpa e il dono della libertà di pensiero e di azione” (Telerama).
Antoine Laurain, nato a Parigi, è in gara con La donna del taccuino rosso (Einaudi), già un bestseller. Prima della scrittura, si era dedicato a cinema e antiquariato. Tradotti in italiano: Il cappello di Mitterrand, Undicesimo: fuma, storia efferata di delitti e sigarette.
Il vincitore tornerà il 1° novembre per una quattro giorni: coordinerà i lavori in varie scuole di Castel Goffredo, Asola e Mantova, più un incontro a Castiglione delle Stiviere. Premiazione il 4 novembre nel municipio castellano.
Da alcuni anni è stato istituito anche il fortunato Premio letterario per bambini. Dal 2000 il Premio Acerbi pubblica anche i Quaderni del Premio, coordinati da Simona Cappellari e Giorgio Colombo. Nello scorso novembre è uscito il 16° dedicato alla Cina, una ricca parte su cultura e letteratura e recensioni dei libri in gara.
Castel Goffredo e Mantova con i Gonzaga hanno avuto molti legami con la Francia, ricordati da Gualtierotti e Annamaria Petrobelli, dell’associazione Mantova-Nevers.