“Morì, piena di speranze. Questo, in sintesi. Così, sapete come sono andate le cose. Naturalmente, la vicenda comportò circostanze attenuanti, condizioni atmosferiche, marciapiedi sconnessi e analgesici, ma solo per i vivi.”
Basterebbe questo inizio. La voce narrante (Grace) parla di Charlotte, una donna la cui vita è stata distrutta da una figlia terrorista. Scritto vent’anni prima di Pastorale Americana, in qualche modo lo anticipa per scelta dei temi e struttura. La scrittura della Didion è un cortocircuito continuo, un’alternanza di elenchi e parentesi, di divagazioni e dialoghi folgoranti, che sembra tenere insieme, nella stessa pagina, la capacità narrativa del grande romanzo americano con il Salinger di ‘Alzate l’architrave, carpentieri, e Seymour. Introduzione’. Un capolavoro di una scrittrice ancora molto sottovalutata.