Il certificato di morte della Questura non lasciava dubbi: Fucilato dai patrioti in Milano il 29 aprile 1945, in seguito agli avvenimenti insurrezionali. Lucio era stato un fascista fanatico deciso a combattere per il duce fino allultimo respiro, e questo suo fratello Fulvio lo sapeva. Anche Fulvio era stato fascista, non fanatico, però. Ufficiale della guardia nazionale repubblichina, era stato messo al muro per essere fucilato: allultimo momento, però, era intervenuta una partigiana che durante la guerra aveva amoreggiato con lui per carpirgli informazioni e che lo aveva salvato facendolo spedire in un campo di concentramento americano. Fulvio avrebbe potuto rassegnarsi di fronte a quel che diceva il certificato sulla fine del fratello: dopo tutto, era stata quella la sorte, da una parte e dallaltra, per chi veniva preso con le armi in mano. E invece non si rassegna: al fratello deve essere successo qualcosa che lui non sa e che deve scoprire a tutti i costi. Così lAutore fa compiere al suo personaggio narrante, Fulvio, uninchiesta in piena regola sullultimo anno di vita del fratello Lucio. Un viaggio a livello psicologico attraverso il proprio vissuto di fascista soggiogato dallamore e dallammirazione del fratello maggiore, idealista fanatico. Un viaggio a livello storico, attraverso le testimonianze di chi aveva operato nellattività più oscena, i servizi di spionaggio, di una guerra oscena come solo può esserlo una guerra civile. Ma questo non è un romanzo di ricordi, è un noir di azione: perché odio e fanatismo non finiscono con laprile del 1945. Cè ancora gente che uccide e viene uccisa perché i conti da saldare sono troppi. Fulvio scoprirà una verità inimmaginabile su chi ha ucciso il suo adorato fratello. E alla fine riceverà unofferta per lui impensabile: unirsi agli extracamerati che si sono accortamente riciclati nei servizi informativi della Repubblica nuova di zecca e a guida democristiana. Per continuare a combattere i rossi: con uno stipendio decente e senza correre troppi rischi.