Nel libro Il volo dell’eremita (Edizioni E/O, 2017), la Puglia pianeggiante, calda, soleggiata, fa da contrappunto a un’Umbria ricca di boschi e vallate, fresca, anzi quasi gelida, ma di un freddo ristoratore: l’arsura lascia il posto alla sete di conoscenza, di ritorno alle origini.
E così che Il volo dell’eremita, l’ultimo romanzo di Caterina Emili, ci catapulta in un mondo segreto fatto di emozioni e di istinti primordiali, di desiderio di vendetta e compassione per le sfaccettature più misere dell’essere umano.
La storia ha come protagonista l’ormai noto Vittore Guerrieri, già personaggio principale dei precedenti romanzi della scrittrice, ma in questo caso la sua caratterizzazione psicologica è molto più complessa: l’introspezione ci porta a conoscere lati del tutto inediti, o forse soltanto supposti, di un uomo esteriormente dedito a ogni qual sorta di vizio, ma intimamente tormentato e alla ricerca del suo passato.
Leo
I richiami biblici fanno da giusto contrappunto a questo percorso di interiorizzazione, che nasce proprio dalla contrapposizione del personaggio principale con il suo co-protagonista, il cugino Volendo, eremita per scelta o per necessità di vita: mistico per sopravvivere in un mondo non adatto ad accogliere una creatura intensa come lui. Segue le voci nella sua testa, molti lo considerano pazzo, forse è solamente un disadattato, forse è soltanto maledettamente solo.
Commento del libro Il volo dell’eremita di Caterina Emili
La scrittura dell’autrice Caterina Emili è coinvolgente, intensa, ammalia come un gatto e poi graffia con unghie affilate, ma subito riprende la sua strada: si allontana per essere ammirata.
Il volo dell’eremita è un romanzo da divorare e poi da assaporare nuovamente con maggiore lentezza per coglierne i molteplici spunti narrativi e le sfaccettature più nascoste.
Il libro, che ha raggiunto un ottimo successo nelle vendite online, è assolutamente consigliato.