A indagare sul ritrovamento dello scheletro di un bambino e sulla scomparsa di due minori è l’ispettore Gregorio Esposito, singolare protagonista dell’ultimo lavoro letterario “Angelo che sei il mio custode” pubblicato da Edizioni e/o nella Collezione Sabot|Age di Giorgia Lepore che dopo il successo di “I figli sono pezzi di cuore” affida nuovamente a Gerri il compito di tessere la trama intricata di una nuova storia.
Controverso, irrequieto, ribelle è l’ispettore Esposito intento ad occuparsi di una indagine delicata e dai tratti inquietanti che lo conducono sul Gargano. Il santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo è il luogo emblematico del racconto che vede il poliziotto avventurarsi nelle viscere della terra.
Reduce da una sospensione dal lavoro durata quattro mesi, periodo durante il quale l’uomo ha dovuto fare i conti con atroci mal di testa causati da un proiettile che gli aveva trapassato parte del cranio, Gerri si adopera a risolvere l’enigma di un’indagine che lo coinvolge in maniera particolare.
A collaborare con lui c’è la ex fidanzata, Giovanna Acquarica, funzionario di polizia, convocata dal vicequestore aggiunto Alfredo Marinetti, tuttavia sarà proprio la donna a recuperare informazioni importanti circa il passato dell’ispettore Esposito, un passato tormentato fatto di abbandoni e dolore. Per queste oscure ragioni Gerri vive ogni indagine con sentito trasporto e coinvolgimento. Altri personaggi arricchiscono la trama con propri tratti distintivi e ciascuno di essi contribuisce a far emergere peculiarità dell’ispettore.
La scrittura di Giorgia Lepore ha il dono di addentrarsi in profondità nell’animo del lettore merito di un linguaggio forte e autentico. L’autrice propone un affresco veritiero di personaggi complessi e per questo realistici tali da rendere “Angelo che sei il mio custode” un romanzo intenso e potente.