Lo scheletro mutilato di un bambino viene rinvenuto in un anfratto roccioso nel cuore di un bosco del Gargano. Sulle ossa dello scheletro, a cui manca un braccio, solo pochi brandelli di un vestito. Impossibile per gli inquirenti non collegare questo macabro ritrovamento alla scomparsa del piccolo Alessandro, avvenuta alcuni mesi prima, sparito senza lasciare traccia in un sabato pomeriggio poco prima di Natale. L’ispettore Esposito sperava in un rientro al lavoro meno impegnativo, invece si trova a dover fare i conti con una terribile vicenda che fa vibrare dentro di lui più di una corda, impossibile non lasciarsi coinvolgere. Le prime analisi sul corpo rivelano che anche in questo caso si tratta di un bambino maschio, tra i sei e gli otto anni, morto probabilmente per un taglio netto alla gola. Difficile mantenere il riserbo sulla notizia dal momento che, considerando quell’ultimo ritrovamento, i casi di bambini scomparsi negli ultimi dieci anni tra Puglia e Basilicata ammontano a dodici, cinque maschi e sette femmine. Tre della stessa fascia di età. Le indagini vanno avanti da mesi, dopo la denuncia di scomparsa di un bambino di sette anni, ma quei resti non sembrano appartenergli…
Nuova impegnativa indagine per l’ispettore di origini rom Gregorio Esposito, detto Gerri, che torna ad indagare dopo un lungo periodo di convalescenza e di allontanamento dal lavoro. Il successo de I figli sono pezzi di cuore, uscito nel 2015, ha evidentemente convinto l’archeologa e storica dell’arte Giorgia Lepore, attualmente insegnante, a non abbandonare il suo ispettore che torna ad indagare con la sua personalissima sensibilità e abilità investigativa su un caso che finisce per coinvolgerlo completamente. Il suo difficile passato torna a tormentarlo e a condizionare un presente complesso e doloroso. Teatro della storia il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, un luogo di grande fascino e di potere, in cui si fondono credenze popolari e storie di antica venerazione, in cui l’autrice appassionata e profonda conoscitrice delle vicende del luogo si muove con maestria e disinvoltura regalando ai suoi lettori una lettura incalzante e avvincente. L’autrice di Martina Franca, che ha debuttato alla narrativa nel 2009 con L’abitudine del sangue, in questa nuova avventura per dirlo come Donato Carrisi “scava dentro di voi con le parole. Questa storia è un magnifico – e terrificante ‒ battito del cuore…”