Dalla notte in cui Conrad Venn, un uomo magro molto alto e sempre vestito di nero arriva a Cobb, niente sarà più lo stesso per gli abitanti della tranquilla cittadina nella vallata che si stende ai piedi della misteriosa e quasi inaccessibile tenuta castello di Prominence, eretta su un altopiano. Uno splendido maniero ormai disabitato da generazioni, anche a causa di un testamento per dirimere l’antica faida tra due famiglie rivali, gli Hill e i Vale. Una faida quasi dimenticata, le due famiglie ormai mantengono buoni rapporti, ma la pace e la concordia ritrovate potranno essere solo sancite da un matrimonio tra i loro figli. Ma quando tutto sembrava possibile e finalmente risolto… Il cuoco è una funambolica favola noir che, come ogni buona favola che si rispetti, ha il suo bel castello e si svolge in una città di nome Cobb. C’era una volta dunque? Ma questa Cobb dove si trova mai? In quale parte del mondo? I personaggi della storia danno la sensazione di essere anglosassoni, parrebbero americani, o invece europei? Io penso inglesi… Oppure??? Mah? Che dire? Certo è, che, leggendo, tutto sembra possibile. Kressing non ci regala informazioni particolari, né si sbilancia su altro che non sia la sua strana favola, sia pur con la minuziosa descrizione di culinarie disquisizioni e ricette che immediatamente coinvolgono e immergono il lettore in un incredibile mondo di fantasia dove regna solo la buona tavola. E del suo protagonista Conrad, l’altissimo cuoco, dal profilo grifagno e dal pallido colorito, quasi cadaverico, non si sa quasi nulla. Ha sicuramente buoni amici fra i grandi notabili della lontana città, le sue tante lettere di presentazione vantano un passato aristocratico cancellato da un tracollo economico, e zac sia la sua celebrata bravura di cuoco, che gli sperticati elogi e le sincere raccomandazioni, gli valgono l’immediata assunzione nel palazzo degli Hill, grossi industriali, che appartengono a una delle due ricche famiglie locali. Mentre la sua superba cucina e le sue straordinarie pietanze conquistano i palati, la sua sicurezza e i suoi modi sono in grado di affascinare e dominare tutti coloro che lo circondano. Da quel momento la narrazione si frastaglia in tanti rivoli, colmi di particolari ed episodi che accrescono l’importanza di Conrad agli occhi della gente. In poco tempo, la sua eccezionale abilità strega gli Hill, i suoi padroni, fino a indurli a subire la sua volontà e a liberarsi della maggior parte del loro vecchio personale domestico. Ma a cosa mira il cuoco Conrad Venn? Qual è il suo vero obiettivo? Sta per succedere qualcosa di molto importante e, anche se lui in apparenza è sempre lo stesso da quando è arrivato (forse più imponente, ha solo preso qualche chilo), qualcosa è cambiato, e continua a cambiare e tutti i cittadini di Cobb se ne accorgeranno presto e se ne ricorderanno per tanto, tanto tempo. Conrad Venn con subdola abilità ha soggiogato gli Hill al punto di farli lavorare entusiasticamente per lui poi, giocando con le loro menti, arriverà a controllare le loro vite e quelle dei Vale, i loro amici rivali, fino a diventare l’unico signore e padrone della vallata. In un fantasmagorico finale che mi richiama l’incensato o stroncato, a seconda dei critici, film cult del 1973, La grande abbuffata di Marco Ferreri, una smisurata ode al cibo interpretato dagli indimenticabili Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Philippe Noiret e Andréa Ferreéol, Il cuoco è una diabolica favola noir di magia gourmet, un bel raccontone di poco più di cento pagine, narrato con elegante prosa che esalta con fine ma cinico umorismo questo attuale periodo d’oro dove cucina e buongustai imperversano e dominano su tutte le scene.
Harry Kressing è lo pseudonimo di Harry Adam Ruber (New York, 1928 – Minnesota, 1990). Le notizie sulla sua vita sono poche e contraddittorie. Fra le sue opere ricordiamo il romanzo Il cuoco (1965) e i due racconti lunghi pubblicati sotto il titolo Married Lives (1974).