Cos'è il tempo se non lo spostare in avanti discussioni e ricordi?
Spesso e volentieri, esso nasconde la verità, le ricopre di polvere e poi, piano piano, i ricordi sciolgono quella patina e le riportano alla luce.
Anche i peggiori ricordi finiscono per essere dimenticati se sopra di essi se ne accumulano altri, molti altri, anche quelli che ti hanno squarciato il cuore e scalfito il cervello, anche i più intimi. Soprattutto i più intimi. Perché sono quelli di cui gli altri se ne fregano.
La trama di “Tempo assassino” di Michel Bussi è un alternarsi di due momenti differenti.
Estate 1989: in Corsica, lungo una strada, che segue la costa a precipizio sul mare, sfreccia un’auto troppo veloce che poi cade nel vuoto. Delle persone a bordo, una sola sopravvive: Clotilde, quindici anni, mentre i genitori e il fratello muoiono sotto i suoi occhi.
Estate 2016: Clotilde, ormai adulta, torna per la prima volta nei luoghi dell’incidente, assieme al marito e alla figlia adolescente, per una vacanza e per esorcizzare il passato, esattamente dove ha trascorso l’ultima estate assieme ai genitori. Lì, mentre rivive quel periodo, riceve una lettera firmata da sua madre. Da qui, parte una serie di coincidenze che sembrano difficili da spiegare, ma che alla fine daranno un senso alla vicenda.
Il vero assassino, come recita il titolo del libro, è il tempo, che uccide la nostra gioventù e con essa le belle illusioni che l'hanno accompagnata.
Questo romanzo, come la risacca del mare, scorre lentamente e inesorabilmente avanti e indietro, portando il lettore a ritroso nel tempo tramite il diario dimenticato (o forse sottratto) della protagonista e il ritorno di lei sull'isola per esorcizzare e riconciliarsi col passato.
Ma chi sta leggendo quel diario? Qual è il legame di colui che cova ancora rancore per quei ragazzi giovani e spensierati del lontano 1989? Perché si deve ripetere il tragico incidente con cui si apre questo romanzo? E poi, è veramente andata come crede la protagonista o c'è sotto qualcosa di più torbido?
Prima della fine del libro si riesce a capire chi si nasconde dietro a questi fatti, ma è solo terminando la lettura che i vari tasselli si mettono in ordine dando un senso e il giusto ritmo alla vicenda.
Un libro che non è prettamente centrato sulla tensione dovuta ai delitti, pur essendo presenti, ma leggero rispetto agli schemi del noir, lontano dalle paranoie del thriller psicologico, anche se i richiami al passato assumono sempre più contorni minacciosi, e ricco di descrizioni e particolari di un'isola che sarebbe da scoprire, la Corsica, piena di enigmi oltre che di colori, profumi e storia. Contenuto scorrevole e non scontato. Da leggere assolutamente.